Renzi, primo "viaggio" da premier"Cuneo fiscale, il taglio sarà da 10 mld"
Il presidente del Consiglio va a Treviso per visitare una scuola media e per incontrare sindaci e imprenditori. "Rispetteremo i vincoli del patto, che modificheremo"
Primo "viaggio" da premier per Matteo Renzi che, dopo aver incassato la fiducia a Camera e Senato, visita una scuola di Treviso, dove incontra sindaci e imprese. Qualche contestazione ad opera dei forconi. Sul taglio del cuneo fiscale dice che "la riduzione è modulabile", spiega che "tagliare l'Irpef di 10 miliardi servirebbe a poco" e sui vincoli assicura: "Li rispetteremo modificando il patto di stabilità interno".
Agli imprenditori, ai lavoratori e agli insegnanti, molto meno al gruppetto di Fn e dei forconi che lo contestano con fischi e lancio di arance, Renzi vuole dare al più presto risposte: con un taglio di 10 miliardi del cuneo fiscale, con un possibile sconto del 30% dell'Irap, con il jobs act pronto per il bilaterale con la cancelliera Angela Merkel il 17 marzo e sbloccando il patto di stabilità per permettere ai Comuni di "rammendare" le scuole.
Dal rilancio dell'istruzione l'ex sindaco di Firenze vede "la ripartenza dell'Italia": "Al governo pensiamo allo spread e ai mercati ma i Paesi si salvano solo se la scuola funziona", è la convinzione che ripete davanti a insegnanti e studenti con i quali, tra una battuta e una riflessione, tiene un corso di educazione civica perché "per risolvere i problemi i governi non bastano, bisogna partire da ognuno di noi".
Ma, più che dare lezione, il presidente del Consiglio punta ad aprire le porte di Palazzo Chigi ai problemi del Paese reale. "Fatemi segnalazioni alla casella matteo@governo.it", è l'indirizzo che dà come segnale che con lui la politica punta ad accorciare le distanze dalla gente. Renzi prende i primi impegni del governo. "Entro il 10 marzo - assicura ai sindaci - faremo un censimento per verificare come è possibile, senza sforare il 3%, allargare le maglie del patto di stabilità".
Già la prossima settimana, poi, il premier punta a mettere a segno la prima mossa sul lavoro e sul fisco. "Arriveremo al 17 marzo con il piano del lavoro e con il jobs act sostanzialmente pronto" annuncia. Ma è un taglio sostanzioso del cuneo fiscale la risposta che chiedono gli imprenditori. Il modo per intervenire è duplice: o tagliare del 30% l'Irap e "questo darebbe subito alle aziende una concretezza economica" oppure si possono mettere 10 miliardi negli sgravi Irpef e "sarebbe evidente che i lavoratori dipendenti si trovano in tasca qualche decina di euro in più al mese".
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