DOPO ALCUNI COMMENTI

Benedetto XVI scrive a La Stampa: "Basta speculare sulla mia decisione"

"La mia rinuncia è valida", risponde così il Papa emerito ad alcuni quesiti che gli erano stati posti dal quotidiano dopo i commenti di media internazionali e italiani

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"Non c'è il minimo dubbio sulla validità della rinuncia al ministero petrino, è assurdo speculare su tale decisione". Così il Papa emerito, Benedetto XVI, risponde con una lettera pubblicata in prima pagina su "La Stampa" ad alcune domande postegli dal quotidiano dopo alcuni commenti e interpretazioni sul suo gesto su media italiani e internazionali. Quanto all'utilizzo dell'abito bianco, spiega, "è solo una questione di praticità".

Ratzinger risponde personalmente alle domande del quotidiano torinese con una lettera dal Vaticano intestata "Benedictus XVI, papa emeritus" due giorni dopo aver ricevuto il messaggio della testata.

"Nessun dubbio su validità della rinuncia" - "Non c'è il minimo dubbio - precisa Benedetto XVI - circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino". E sottolinea che "unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde".

Il giornale ricorda fra l'altro come la possibilità di dimettersi fosse tenuta in considerazione da molto tempo, e come Ratzinger stesso ne avesse parlato nel libro intervista del 2010 con il giornalista tedesco Peter Seewald. Poi ritorna sugli eventi che avevano preceduto lo storico gesto del papa tedesco.

"Abito bianco e uso del nome papale solo per questione di praticità" - Nella missiva a "La Stampa", che ha in calce la sua firma autografa in una calligrafia minuta, Benedetto XVI risponde anche sul significato dell'abito bianco e del nome papale. E spiega: "Il mantenimento dell'abito bianco e del nome Benedetto è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia - scrive Ratzinger - non c'erano a disposizione altri vestiti. Del resto porto l'abito bianco in modo chiaramente distinto da quello del Papa". E conclude: "Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo significato".