Macché Partito Democratico. La sigla Pd significa "Pestiamolo dai". E' quanto sostiene uno dei tanti utenti di Twitter che, anche nel giorno della fiducia alla Camera, si è divertito a ironizzare su un Pd segnato dagli eventi e sul neopremier, Matteo Renzi. L'hashtag #opensenato ha lasciato il posto allo speculare #opencamera mentre riscuote successo crescente #secondomatteo, dissacrante ombrello per i tanti sfottò rivolti al leader del Pd.
Continuano i riferimenti ad "Amici miei" e alle supercazzole del conte Mascetti mentre spuntano anche impietosi paragoni tra Renzi e Cetto La Qualunque, geniale personaggio di Antonio Albanese.
Spazio poi ai fasulli account del premier. Tra i tanti spicca Matteo CoeRenzi che promette di non tediare più onorevoli e cittadini con lunghi discorsi: "Mi tocca chiedere la fiducia pure alla Camera. Sarà l'ultima. In tutti i sensi". Matte Orenzi, invece, scomoda Lucio Battisti per ironizzare su Pippo Civati. Il "Ciao Matteo" dello sfidante di Renzi alle primarie sembra aver fatto breccia e cresce l'hashtag #ciaomatteo.
Ironia e account fake anche per il ministro Boschi. MariaElena Boskij svela di esser stata costretta a coprire le occhiaie per l'estenuante tour de force a cui il neonato governo è sottoposto da lunedì.
Colpo di sonno in agguato a Montecitorio. E per un Romano Prody che cerca l'aiuto delle bevande energetiche per non appisolarsi durante le repliche del premier, c'è anche un Gianni Kuperlo che accusa Renzi di dedicarsi a ben due videogiochi pur di non crollare.
Infine, un riferimento alle opposizioni. No, non quella di Forza Italia, di Sel o del M5S. Bensì quella del correttore automatico che continua a segnare come errore la parola Renzi.
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