Il procuratore generale indiano G. E. Vahanvati ha presentato l'opinione del governo favorevole ad abbandonare il "Sua act" per la repressione della pirateria, ma ha chiesto che i capi di accusa vengano formulati dalla polizia Nia. La difesa si è opposta a quest'ultima ipotesi e il giudice ha fissato una nuova udienza tra due settimane. "La decisione è il risultato della ferma opposizione dell'Italia", si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Sua Act non si applica a caso - Il procuratore ha consegnato al giudice della Corte suprema indiana l'affidavit con l'opinione del ministero della Giustizia sul caso dei due fucilieri Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in cui si esclude il ricorso al Sua Act. Il documento sostiene però che i capi d'accusa saranno presentati dalla polizia Nia, l'unità antiterrorismo, che ha svolto le indagini.
Nuova udienza sarà il 7 marzo - L'avvocato della difesa Mukul Rohatgi ha però obiettato che "è impossibile utilizzare la Nia in assenza del Sua Act". Il giudice ha allora chiesto alle parti di presentare le loro posizioni fissando per questo un termine di due settimane. L'udienza è stata quindi aggiornata al 7 marzo.
"Eliminazione Sua act è primo passo" - L'avvocato della difesa dei due fucilieri, Mukul Rohatgi, ha voluto sottolineare il risultato di aver eliminato lo scoglio rappresentato dalla legge anti pirateria. "Con l'eliminazione del Sua act - ha sottolineato - abbiamo fatto un primo passo. Ora presenteremo le nostre motivazioni avverse al mantenimento della polizia investigativa Nia".
Vertice da Renzi con Pinotti e De Mistura - Intanto a Palazzo Chigi vertice sulla vicenda dei marò. All'incontro con Matteo Renzi partecipano il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, e l'inviato speciale del governo, Staffan De Mistura.