Vi posso spiegare. Senza dubbio sarà stata questa la risposta di un'avvenente escort brasiliana di 50 anni, S.R., ai militari delle Fiamme Gialle che nell'ottobre del 2012 si sono presentati improvvisamente nel suo appartamento per accertare possibili violazioni in materia di entrate. Per la prima volta tradita dalle ingenti somme di guadagno non dichiarate all'Agenzia delle Entrate e alla Camera Commercio, la donna si è giustificata con un assurda ma triste realtà: il suo lavoro non può essere inquadrato in nessuna categoria professionale, pertanto non c'è una normativa relativa alla tassazione del mestiere più antico del mondo.
Un problema continuamente dibattuto a livello politico e addirittura parlamentare quello della regolamentazione fiscale della prostituzione, che ad oggi però non ha ancora trovato modalità di risoluzione. I militari hanno comunque accertato l'attività lavorativa della donna su tre siti di appuntamenti online attraverso dei file trovati nel suo pc e dopo varie indagini sono giunti nel 2013 a notificarle una sanzione di cinquantamila euro circa.
L'avvocato della donna ha difeso la sua assistita rassicurando un possibile compromesso con le autorità di competenza: S.R. pagherà regolarmente le tasse diventando una "ditta individuale" e per la prima volta anche un'escort avrà la possibilità di svolgere le proprie prestazioni lavorative senza alcuna evasione fiscale.