Vladimir Luxuria ha sfidato ancora una volta la legge russa contro la propaganda gay. Dopo essere stata fermata domenica con una bandiera arcobaleno, è entrata al parco olimpico dei Giochi di Sochi gridando: "Essere gay è ok". "Sono qui per dire a Putin che la modernità è anche l'apertura mentale in tema di diritti per la difesa delle minoranze sessuali", ha spiegato Luxuria vestita in versione arcobaleno.
Luxuria si è presentata con una corona di fiori arcobaleno, una giacca nera e una gonna arcobaleno in stile rainbow. "Ma qui in Russia non conoscono molto il significato dell'arcobaleno e molte bambine mi hanno scambiato per una fatina e mi hanno chiesto di essere fotografate insieme a me", ha commentato la transgender italiana.
Bloccata da polizia a partita hockey - Luxuria è stata poi bloccata da poliziotti e agenti in borghese all'ingresso dello stadio di hockey dove si stava recando a vedere una partita dei Giochi. "Mi farò notare alla partita hockey", aveva detto. Con lei sono stati bloccati anche gli inviati del "Le Iene" Pio D'Antini e Amedeo Grieco. Insieme a Luxuria sono stati caricati a bordo di un'auto all'interno di un vicino parcheggio e sono stati portati via dalla polizia.
"Fermata per controllo, nessuna accusa" - Su quanto accaduto domenica, Luxuria ha spiegato di non aver ricevuto "alcuna contestazione formale". "La polizia - ha aggiunto - mi ha fermato e portato in caserma per un controllo, poi mi ha chiesto di non esibire scritte legate alla propaganda gay. Sto bene e sono in un hotel a Sochi".
Bloccati anche gli inviati delle "Iene", poi tutti e tre rilasciati - Con Vladimir Luxuria sono stati bloccati dalla polizia anche gli inviati delle Iene Pio D'Antini e Amedeo Grieco. I tre sono stati caricati a bordo di un'auto all'interno di un vicino parcheggio, per poi essere "Scaricati", come afferma Amedeo Grieco delle Iene, poco dopo.
Farnesina: nessun provvedimento su Luxuria - Nessuna espulsione, nessun provvedimento nei confronti di Vladimir Luxuria e dei due inviati delle Iene dopo la protesta al parco olimpico di Sochi contro la legge che vieta la propaganda gay: lo hanno riferito le autorità diplomatiche italiane dispiegate a Sochi, confermando che i tre ripartiranno domani per l'Italia come da programma.