GIRAFFA DATA IN PASTO AI LEONI

Il web si mobilita per la giraffa Marius: catena di mail contro lo zoo

Lettera aperta alle autorità danesi e all'Ue: "Quell'animale è morto a causa della vostra superficialità e crudeltà"

© -afp

Continua la mobilitazione nel mondo, dopo l'abbattimento nello zoo di Copenaghen della giraffa Marius, l'esemplare perfettamente in salute, ucciso e dato in pasto ai leoni per impedirgli di riprodursi con consanguinei. In una mail, che da giorni viaggia di casella in casella, indirizzata allo zoo, alle autorità del Paese e a quelle europee, si legge: "Vi scriviamo con negli occhi le immagini di Marius, morto a causa della vostra superficialità e crudeltà".

"A un paese civile (come voi definite il vostro) certe immagini non possono e non dovrebbero appartenere". La mail, inviata per conoscenza anche alle autorità danesi ed europee, torna anche sul fatto che l'animale sia stato ucciso, squartato in diretta e la sua carne distribuita ai carnivori dello zoo: "Diversi zoo europei vi hanno chiesto di accogliere Marius e, quindi, di salvargli la vita. Come mai non avete accettato, forse per pubblicità al vostro zoo? Per sadismo, indifferenza? Come dicevano i latini 'mors tua vita mea', e la morte di Marius diventa un colpo di vita per il vostro zoo (forse non avevate troppi visitatori, forse i bambini preferiscono vedere gli animali nei video su Youtube invece che vederli da voi?)".

"Con questa nostra lettera - si legge ancora - chiediamo che il vostro zoo chiuda, auspicio che abbiamo per tutti i luoghi di detenzione e prigionia per animali innocenti, siano essi zoo, delfinari, circhi, e che il direttore sia rimosso dal suo incarico". Chi partecipa alla catena sottoscrive anche l'ultimo passaggio: "Porteremo avanti questa battaglia, perché la morte di Marius non sia stata vana, perché non ci siano più Marius, né da voi né in altri luoghi come il vostro. Si tratta di una lettera aperta, che verrà inviata per conoscenza alle istituzioni, alla stampa, e a tutte quelle persone che ancora possiedono una coscienza, e che si indignano davanti a un simile orrore".