di necessita' virtu'

Con MyCookin le ricette sono "social" "Emigro a Londra e scrivo di cucina"

Un ricettario internazionale tradotto in tre lingue, online e gratis: è l'idea "anticrisi" di due amici siciliani che hanno deciso di cambiare vita e coltivare un sogno. A Tgcom24 il cofondatore del progetto

© tgcom24

Saremo pure ingenui, ma una delle poche cose che non si possono negare sono i sogni. Così abbiamo pensato di andare alla ricerca di tutti quegli italiani che non si sono arresi alla crisi, ma hanno saputo rialzarsi e reinventarsi con successo. E ce ne sono. In molti hanno deciso di arrangiarsi trasformando i propri sogni in fonte di reddito. Di necessità virtù, appunto: è il titolo della rubrica di Tgcom24 che parla di chi, nonostante la difficile situazione economica, si è rimboccato le maniche. Se anche tu hai sfidato la crisi e ne sei uscito vincente: scrivi e racconta la tua esperienza.

Oggi ci dedichiamo alle buone forchette. Siciliani, appassionati di fotografia, informatica e cucina. Alessio Di Salvo e Saverio Cammarata, trentenni, hanno deciso di cambiare vita trasformando un loro sogno in fonte di reddito e creare un ricettario internazionale online, MyCookin.com. Non un normale blog di cucina, ma un vero e proprio social network dedicato interamente al cibo, in cui le ricette sono inserite direttamente dagli utenti e non da una redazione. Ogni procedimento è tradotto automaticamente in tre lingue: italiano, spagnolo e inglese. Sono più di 5mila gli ingredienti inseriti e di ogni ricetta è possibile conoscere i valori nutrizionali e le calorie. E ancora: si può cercare un piatto vegetariano, vegano o senza glutine. Il tutto gratis: basta iscriversi per entrare a fare parte di una community di amanti della cucina con cui è possibile scambiarsi consigli e fare nuove amicizie.

Tgcom24 ha sentito Alessio, il cofondatore del progetto che ha deciso di emigrare a Londra dopo un periodo non troppo fortunato per la sua attività da "informatico puro" in Italia, e si è reinventato. "Per aprire una srl da noi - ci spiega - servono circa 5500 euro l'anno, anche se la società non fattura un euro, un commercialista e un notaio. Nel Regno Unito apri una società equivalente con 14 pound (17 euro), online, con carta di debito ed è costituita dopo 48 ore".

Dunque anche le ricette diventano "social"?
"MyCookin è un nuovo social network dedicato interamente alla cucina in cui le ricette sono inserite direttamente dagli utenti e non da una redazione. Le ricette vengono tradotte automaticamente in tre lingue, Italiano, Spagnolo e Inglese, affinché tutti possano trovare le ricette originali di ogni Paese. Grazie alle informazioni di più di 5000 ingredienti, di ogni ricetta inserita è possibile conoscere i valori nutrizionali, le kcal e sapere se la ricetta è vegetariana, vegana o senza glutine. Il motore di ricerca in home page permette anche di trovare delle ricette che possono essere cucinate a partire da soli tre ingredienti e registrandosi gratuitamente si entra a far parte di una comunità di amanti della cucina con cui è possibile scambiarsi consigli e fare nuove amicizie".

Che differenza c'è tra MyCookin e un "classico" blog di ricette?
"I blog di cucina hanno una visibilità ridotta rispetto ad un portale che vuole essere un riferimento internazionale per gli amanti della cucina. I blog raramente sono dotati di un motore di ricerca interno per cercare le ricette già pubblicate e rimangono dei semplici granelli di sabbia in mezzo alla spiaggia di Internet. Le ricette non possono essere votate, ma solo commentate, ed i proprietari dei blog non possono avere facilmente un elenco di amici con cui mantenere i rapporti. I nostri utenti potranno comunque continuare a linkare il loro blog nel loro profilo su MyCookin e potranno aumentare le loro visite anche da utenti provenienti da altri Paesi".

Come ti è venuta questa idea?
"L'idea di MyCookin è nata da un'amicizia tra due ragazzi che volevano da sempre realizzare qualcosa insieme. La passione per la cucina ci ha portato ad analizzare i principali siti di cucina notando che la maggior parte sono complicati, pieni di pubblicità, banners e video a pieno schermo, di solito relegano le ricette degli utenti a forum o blog. Non lasciano quindi molto spazio all'interazione degli utenti che per questo trovano sfogo su Facebook e su Twitter. Per essi manca ancora un unico punto di riferimento internazionale così come lo è Facebook per condividere le foto delle vacanze".

Sei di Palermo ma “emigrato” a Londra…perché?
"La risposta a questa domanda è comune a molte persone. Sono stanco dei problemi italiani, della difficile burocrazia e delle tasse elevate. Per aprire una srl in Italia servono circa 5500 euro l'anno, anche se la società non fattura un euro, un commercialista e un notaio. Nel Regno Unito apri una società equivalente (Ltd.) con 14 pound (17 euro), online, con carta di debito ed è costituita dopo 48 ore. Non rinnegherò mai l'Italia, la Sicilia e la città in cui sono nato. Ma sono consapevole, purtroppo, che non è il periodo migliore per vivere lì e per provare ad avere successo".

Chi lavora a questo progetto?
"Abbiamo iniziato a sviluppare l'idea soltanto io e Saverio. Dopo aver capito che il nostro giocattolo cominciava a diventare una cosa seria abbiamo cercato un grafico e dopo parecchi colloqui abbiamo trovato Jessica. Cinque ragazze ci hanno aiutato nella catalogazione delle prime ricette e continuano a collaborare al sito inserendo le loro. Diana, dalla Colombia, è responsabile dei contenuti in lingua spagnola. Silvia ci ha aiutato con le condizioni d'uso ed è il nostro riferimento per le cose legali".

Da quanto tempo c'è?
"MyCookin è online dalla fine di Ottobre 2013. Abbiamo ancora tante cose da sviluppare e tante idee da portar avanti. Le novità non sono certo finite e abbiamo delle cose in serbo che stupiranno presto i nostri utenti".

Hai investito soldi? Quanti?
"Fino adesso abbiamo investito più di 6000 euro ma questa cifra è destinata a salire velocemente".

E' la tua attività principale? Ti permette di guadagnare?
"Non abbiamo ancora dei ritorni economici e come ogni grande progetto che si rispetti riusciremo ad ottenere qualcosa tra qualche anno. Stiamo sviluppando dei profili rivolti alle aziende per ottenere indagini di mercato e pubblicizzare le loro ricette tramite il motore di ricerca. Per non abbandonare il progetto ho deciso di non lavorare full time a Londra, nonostante l'offerta economica qui sia molto allettante. Preferisco sopravvivere con qualche lavoro da freelance e continuare ad avere fiducia che presto qualche investitore possa credere in noi".

Mettersi in proprio in Italia si può?
"E' sicuramente possibile, ma ritengo che sia molto più difficile e soprattutto dispendioso. Ragazzi come noi che vivono lontano da casa utilizzano più della metà del proprio stipendio per pagare affitti elevatissimi e non dispongono delle risorse necessarie ad aprire una propria attività o a rischiare tutto in un progetto personale. Molti sogni vengono quindi infranti ancora prima di nascere".