Proroga fino al 31 dicembre 2020 dello smart working per il 50% dei dipendenti che svolgono attività eseguibili da remoto. Lo prevede un emendamento M5s al decreto Rilancio, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio della Camera, che introduce il "Piano organizzativo del lavoro agile", con il quale dal 1° gennaio 2021 la percentuale salirà ad almeno il 60%.
Ministro Dadone: "Una rivoluzione in atto" Si tratta, commenta il ministro Fabiana Dadone, di una "rivoluzione in atto". Con l'emendamento si introduce anche l'Osservatorio del lavoro agile "per raccogliere dati e informazioni fondamentali e permettere di programmare al meglio le future politiche organizzative delle P.a. e lo sviluppo delle performance di dirigenti e personale".
Stop dell'Agcom ai servizi di telefonia senza consenso Tra le novità c'è anche quella che dà nuovi poteri all'Agcom per bloccare i servizi di telefonia attivati senza il consenso degli utenti. Lo prevede un emendamento a firma Brunetta, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio della Camera che prevede che l'Authority possa "ordinare, anche in via cautelare" la "rimozione di iniziative o attività destinate ai consumatori italiani e diffuse attraverso le reti telematiche o di telecomunicazione che integrano gli estremi di una pratica commerciale scorretta". I destinatari di questi ordini hanno l'obbligo di inibire" l'uso delle reti che gestiscono "o in relazione alle quali forniscono servizi, al fine di evitare la protrazione di attività pregiudizievole per i consumatori e poste in violazione del Codice del Consumo". Previste multe fino a 5 milioni "in caso di inottemperanza" degli operatori.
Un milione in più al servizio civile C'è anche quella dell'aumento dei fondi al servizio civile tra i nuovi punti del decreto. Si tratta di un milione in più per il servizio civile nel 2020. Lo prevede un emendamento di Forza Italia al dl Rilancio approvato dalla commissione Bilancio della Camera. In totale quindi i fondi aggiuntivi per quest'anno diventano 21 milioni.
Castelli: "La Lega non firma l'emendamento per aumentare lo stipendio ai pompieri" Intanto il viceministro all'Economia Laura Castelli denuncia la mancata firma della Lega sull'emendamento che garantisce un aumento dello stipendio ai vigili del fuoco. "Sono davvero sconcertata da ciòche è successo venerdì sera in chiusura dei lavori - scrive su Facebook -! Dopo aver lottato nella scorsa legge di bilancio per stanziare le risorse necessarie per equiparare gli stipendi dei Vigili del Fuoco alle altre forze dell'Ordine, serviva un ultimo passo: l'approvazione di un emendamento che, per essere ammesso, necessitava della firma di tutti i gruppi politici. Invece sapete cosa è successo? La Lega si è tirata indietro, ritirando la propria firma. Una vergogna! Noi non molleremo, inseriremo questa norma nel prossimo provvedimento, forti della volontà del governo e dell'intesa tra tutte le forze di maggioranza".
Lega: "Governo indecente sulla pelle dei vigili del fuoco" Immediata è arrivata la replica della Lega al viceministro Castelli: "E' indecente giocare sulla pelle dei Vigili del fuoco - affermano i capigruppo del Carroccio in Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari -. Il governo non ha destinato un solo centesimo per loro nel decreto Rilancio e da' la colpa alla Lega, che sta all'opposizione. Basta con queste cialtronate. I vigili del fuoco non meritano di essere presi in giro".