IN ISOLAMENTO

Italiano detenuto in Guinea invia immagini shock: "Mi torturano"

Roberto Berardi in cella per aver tentato di uscire da una società che aveva col figlio del presidente della Guinea. Per lui inoltrata anche un'interrogazione parlamentare

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"Da più di un anno sono imprigionato e da due mesi sono in una cella di isolamento senza vedere luce e ricevo bastonate e frustate". E' la tragica testimonianza di Roberto Berardi, l'imprenditore italiano in carcere in Guinea equatoriale, che è riuscito ad inviare anche delle immagini shock che testimoniano il suo stato. "La pressione è fortissima, spero di riuscire a resistere almeno per potere vedere i miei figli", ha aggiunto.

Nel pomeriggio era intervenuto anche il presidente della Commissione per la tutela dei Diritti umani Luigi Manconi (Pd): "Ho presentato un'interrogazione urgente al ministro degli Esteri a proposito di uno dei tremila nostri connazionali detenuti all'estero, spesso in condizioni disumane, come Roberto Berardi".

"Berardi ha costituito in Guinea Equatoriale una società che si chiama Eloba Costruzioni s.a. di cui egli deteneva il 40% delle quote sociali, mentre il restante 60% era di Teodoro Obiang Nguema Mangue (detto Teodorin), figlio del Presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Berardi è venuto a conoscenza del fatto che Teodoro Obiang Nguema Mangue era indagato negli Stati Uniti per riciclaggio di denaro mediante l'apertura di conti correnti aperti a nome della società Eloba, società a cui egli avrebbe sottratto ingentissime somme di denaro", aggiunge.

"Subito dopo una discussione con il suo socio in cui ha paventato l'intenzione di uscire dalla società, la notte del 19 gennaio 2013 Berardi - racconta Manconi - è stato arrestato presso la sua abitazione in Guinea Equatoriale. Dalla sua cella Berardi è riuscito a far giungere in Italia attraverso un telefono cellulare fotografie e immagini che documentano inequivocabilmente lo stato di degrado in cui si trova e le sevizie che ha subito".

"Per questo ho sollecitato la massima attenzione da parte del nostro ministero degli Esteri, che già da tempo segue la vicenda, in ultimo attraverso l'azione del vice ministro Pistelli, nel momento in cui l'attenzione dei media potrebbe portare a un mutamento di orientamento da parte del governo della Guinea Equatoriale. E' proprio adesso che si deve sviluppare il massimo dell'iniziativa per garantire l'incolumità di Berardi e il rispetto dei suoi diritti fondamentali", conclude il senatore del Pd.