Sono state individuate le proteine alla base del tumore al cervello incurabile, il glioblastoma, contro il quale a nulla valgono chirurgia, chemio e radioterapia. Una scoperta importante perché, secondo i ricercatori, queste proteine "potrebbero divenire in futuro bersagli di nuove terapie antitumorali che mirino a disattivarle". La ricerca italo-canadese è stata condotta dalla McGill University di Montreal, dall'Hotchkiss Brain Institute dell'Università di Calgary, dall'Ospedale di Treviso e dall'Istituto di genetica e biofisica di Napoli.
Come agiscono - Lo studio è stato descritto sulla rivista Nature Communications. Come spiegano gli scienziati, le due proteine individuate "agiscono su uno specifico gruppo di cellule di differenti tipologie da cui parte lo sviluppo del glioblastoma e che ne costituisce il primo nucleo. Tali cellule, tra cui vi sono anche le cellule staminali tumorali, hanno la capacità di portare allo sviluppo del tumore anche quando sono poco numerose. Proprio per tale ragione sono spesso la causa delle recidive di questa patologia anche dopo interventi chirurgici, radioterapia e chemioterapia".
"Non è ancora una cura" - Alessandro Perin dell'Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, principale autore della ricerca, spiega: "Le due proteine si chiamano FOXG1 e Groucho/TLE, e come dei veri e propri interruttori accendono e spengono l'espressione e quindi l'azione di numerosi geni: per questo aver scoperto il loro ruolo apre a diverse possibilità terapeutiche. Tuttavia occorre sottolineare che, sebbene sia un passo importante, non è ancora una cura e che quindi andranno ancora sviluppati ulteriori studi prima di un eventuale applicazione in pratica clinica".
Orgoglio veneto - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, non nasconde l'orgoglio per la partecipazione dei suoi conterranei alla scoperta: "C'è molto Veneto in una delle più belle notizie recenti che vengono dalla ricerca medica,come la scoperta delle proteine responsabili di un tumore al cervello ancora incurabile. C'è il primo autore Alessandro Perin, di Vittorio Veneto e ci sono due reparti di punta dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. A tutti va l'orgoglioso ringraziamento della Regione e dei veneti".