Electrolux, i sindacati rigettano il piano di ristrutturazione
Muro sulla chiusura dello stabilimento di Porcia: "Governo e Regioni dicano cosa mettono sul tavolo"
I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm "rigettano completamente" il piano di tagli avanzato da Electrolux per mantenere la produzione in Italia. E' la posizione espressa al termine del coordinamento unitario svoltosi a Mestre. L'azienda svedese nei giorni scorsi aveva infatti proposto di abbassarre il costo del lavoro per portarlo a un livello concorrenziale e compatibile con quello degli stabilimenti dell'Est Europa.
"Abbiamo bisogno del tavolo ministeriale per cominciare a discutere - ha detto Maurizio Geron, della Fim Cisl - ma tutti, Regioni e Governo, devono mettere qualcosa. Non possono essere solo i lavoratori, che hanno già dato fin troppo".
Governo e Regioni mettano qualcosa sul tavolo - I sindacati in sostanza, ha spiegato Geron, vogliono capire che cosa sono disposte a mettere concretamente, al di là della disponibilità, le Regioni nei cui territori si trovano le fabbriche di Electrolux, e allo stesso modo qual è il contributo del governo. "Per questo - ha aggiunto - abbiamo bisogno del tavolo ministeriale, convocato per il 17 al Mise, per cominciare a discutere. La cosa certa è che non siamo disposti ad accettare tagli occupazionali o del salario. questa e' la nostra pregiudiziale".
Sindacati: "Impensabile la chiusura di Porcia" - "Non e' pensabile alcuna operazione di Electrolux che contempli la chiusura di uno qualsiasi, non solo Porcia, degli stabilimenti in Italia". Lo afferma Maurizio Geron, coordinatore nella vertenza per Fim-Cisl. "Questo perche' anche una sola chiusura - ha aggiunto - mettere in discussione la presenza degli altri stabilimenti".
Giovannini: "Dialogo aperto con l'azienda" - Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha detto: "Il dialogo con l'Electrolux è aperto e speriamo di fare passi avanti che consentano, da un lato, il rilancio dell'operatività dell'azienda nel nostro Paese, dall'altro, la salvaguardia dei posti di lavoro". Nel ricordare che sui punti di crisi in Italia il suo ministero sta lavorando di comune intesa con quello dello Sviluppo Economico, Giovannini si è soffermato anche sullo stabilimento di Porcia: "E' Zanonato che sta conducendo la discussione. Il governo è determinato a far sì che si creino le condizioni per la soluzione non solo di questa vertenza ma di tutti i tavoli di crisi attualmente aperti".
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