Nel mar Artico

Ambientalisti shock: "La nostra nave speronata da baleniera giapponese"

L'associazione Sea Shepherd ha mobilitato quest'anno tre delle sue imbarcazioni nella campagna contro i cacciatori di cetacei nell'Antartico

L'organizzazione ecologista Sea Shepherd ha accusato alcune baleniere giapponesi di aver volontariamente speronato una delle sue navi nell'Oceano Antartico in quello che definisce un confronto "aggressivo" e "non provocato".

"La (nostra nave) Bob Barker - scrive l'ong ambientalista - è stata urtata dalla baleniera della flotta giapponese Yushin Maru 2, che ha tagliato la strada davanti alla prua dell'unità dei Sea Shepherd" per impedirle di avvicinarsi alla nave-fabbrica Nisshin Maru.

Sea Shepherd quest'anno ha mobilitato tre delle sue navi nella campagna contro le baleniere giapponesi nell'Antartico: la Bob Barker, la Steve Irwin e la Sam Simon. La caccia alle balene, su cui tutti i Paesi hanno raggiunto da anni una moratoria, è proibita nel santuario antartico, un'area di 31 milioni di miglia quadrate attorno alle coste dell'Antartide, in base alla International Whaling Convention (Convenzione internazionale sulla caccia alle balene, Iwc) del 1994, alla quale il Giappone aderisce.

La convenzione consente però ai Paesi membri di praticare la caccia ai cetacei in piccole quantità per "ragioni scientifiche". Che sono quelle addotte da Tokyo per giustificare un'attività che i giapponesi asseriscono essere perfettamente legale e in linea con le convenzioni.