TALENTO E GUAI

Philip Seymour Hoffman, una carriera tra talento e guai con la droga

L'attore aveva confessato in una intervista di essersi disintossicato la prima volta a 22 anni, l'anno scorso ci era ricascato. Sembrava esserne uscito e invece siamo arrivati al drammatico epilogo

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Genio e sregolatezza, talento e inquietudine. Philip Seymour Hoffman lascia un vuoto nel panorama di Hollywood nella maniera più atroce, ucciso dall'eroina. Secondo "Tmz" è stato trovato morto con una siringa nel braccio. Una tossicodipendenza, la sua, che andava avanti da anni, dalla quale aveva provato più volte a liberarsi ma senza risultato. L'ultima, un anno fa, quando era stato ricoverato in rehab.

Una storia che sembra figlia di altri tempi. Oggi che la droga per eccellenza dello showbiz è la cocaina, la droga dello sballo, dell'esaltazione, Hoffman ha portato avanti per anni la sua relazione pericolosa con l'eroina, la droga degli anni 70, quella che non perdonava.

I primi contatti da giovane, poco più che ventenne, come aveva raccontato lui stesso in un'intervista al programma "60 Minutes" rilasciata nel 2006. Uscito dalla New York University Drama, si lasciò prendere subito dalle tentazioni, rimanendone invischiato. Il risultato fu che a soli 22 anni arrivò la prima disintossicazione

"Andai perché ero spaventato - raccontò - ero spaventato per la mia vita". Uno spavento che, stando a quanto da lui raccontato, lo ha tenuto lontano dalla droga per 22 anni. Poi l'anno scorso la ricaduta. Dopo alcuni mesi capisce che la situazione è al limite dell'insostenibile e si ricovera un'altra volta. Dieci giorni in un centro dell'East End per uscire pulito. Non è servito. Nella sua stanza sono state trovate bustine con impresse l'asso di picche e l'asso di cuori, simboli utilizzati dai produttori di eroina. Il talento e le soddisfazioni in campo lavorativo, nonché la sua famiglia, non sono bastate e tenerlo lontano dalla droga.