TRENTAMILA COINVOLTI

Sicilia, bilancio non "ufficializzato": 30mila stipendi e pensioni bloccate

Manca la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il governatore Crocetta è a Roma per sbloccare la situazione. "Colpa dei governi precedenti, riconosciuta invece la nostra finanziaria", ha affermato al termine di un incontro con una delegazione del governo

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Si allungano i tempi per il pagamento degli stipendi ai 18mila dipendenti della Regione siciliana e degli assegni ai 12mila pensionati oltre che per il personale dell'Assemblea e i 90 deputati. La manovra finanziaria non è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale in edizione straordinaria come annunciato dal governatore Rosario Crocetta. Previsto un tavolo tecnico tra governo e regione per giovedì pomeriggio.

"Non è possibile stabilire la tempistica - sottolineano dall'ufficio responsabile della Gazzetta ufficiale - Non appena riceveremo la documentazione lavoreremo giorno e notte per provvedere alla pubblicazione in tempi rapidi".

Dopo l'impugnativa del commissario dello Stato dei due terzi della manovra, gli uffici della Ragioneria generale si sono messi al lavoro per assembleare il testo promulgato con un ordine del giorno approvato dall'Assemblea regionale senza le parti "cassate" dal prefetto Carmelo Aronica. Di regola leggi, circolari e decreti vengono pubblicati nella Gazzetta della Regione siciliana ogni venerdì o in edizione straordinaria su disposizione della Presidenza della Regione. Oltre a stipendi e pensioni, la mancata pubblicazione del bilancio sta creando disagi nella gestione della macchina amministrativa.

Crocetta: "Riconosciuta la validità della nostra finanziaria" -
"Il governo oggi ha riconosciuto che la nostra finanziaria è valida e certa a livello di entrate; tra l'altro riesce anche a destinare gran parte dei propri fondi alle imprese e al welfare, come accade ad esempio con i salari di solidarietà". E' quanto è tornato a spiegare il presidente della Regione Siciliana, Rosario crocetta, al termine del confronto con il governo dedicato alla vicenda della finanziaria dell'amministrazione regionale impugnata dal Commissario dello Stato. "La questione in realtà - ha aggiunto - è vecchia e riguarda i comportamenti di governi regionali precedenti che hanno sperperato".

"Non vogliamo aiuti di Stato, ma non si punisca chi ha agito bene" -"Se il metodo del Commissario di Stato fosse esteso a tutte le Regioni italiane andremmo incontro al default dello Stato", ha poi ha riferito Crocetta, aggiungendo che "quanto prima chiederemo che venga varato un decreto legge che consenta alle Regioni indebitate di pagare il dovuto, con una quota annua, realizzata tramite l'acquisto di Titoli di Stato immobilizzati". "Noi - ha proseguito il governatore - non vogliamo aiuti da parte dello Stato, ce la facciamo da soli. Ma non si può punire un governo regionale che ha tagliato 110 milioni di euro ai forestali, licenziato mafiosi, bloccato il turnover e ridotto il personale. Senza dimenticare - ha sottolineato - che nel frattempo siamo anche riusciti a ridurre lo stipendio dei dirigenti. Il blocco imposto dal Commissario di Stato - ha concluso - rischia di provocare un effetto domino a livello sociale di dimensioni drammatiche".