Un 62enne, positivo al coronavirus, ha avuto un'erezione di 4 ore durante il ricovero in terapia intensiva all'ospedale Versailles nel comune di Le Chesnay, alle porte di Parigi. Si tratta di un insolito sintomo, che non era mai stato osservato dagli esperti; una diretta conseguenza dell'infezione e delle medicine assunte per regolarizzare la pressione sanguigna del paziente. Il caso è stato pubblicato sull'American Journal of Emergency Medicine.
Che cos'è il priapismo Lo studio è stata eseguito da un team dell'ospedale (Myriam Lamamri, Ala Chebbi, Jordan Mamane, Sofia Abbad, Milena Munuzzolini, Florence Sarfati, and Stéphane Legriel). Ciò che è accaduto al paziente altro non è che un'erezione patologica, anomala e dolorosa non accompagnata dal desiderio sessuale, chiamata priapismo. Secondo quanto affermano gli esperti, è una condizione più comune nei ragazzi fra i 5 e i 10 anni e negli adulti fra i 20 e i 50 anni. Ne esistono due tipi. Il più comune, detto priapismo ischemico, è associato all'incapacità del sangue di defluire dal pene, che appare rigido. Il priapismo non ischemico è invece dovuto a un flusso eccessivo di sangue nel pene, che rimane eretto ma non rigido. Il priapismo può essere associato all'assunzione di alcuni farmaci (come anticoagulanti).
La disfunzione erettile non era stata in realtà notata immediatamente dai medici che si erano concentrati sulla sindrome respiratoria acuta. Solo dopo l'esame fisico la condizione di priapismo è stata segnalata.