DISCORSO ALL'UNIONE

Obama dice basta alle diseguaglianze "Sì al salario minimo da 10 dollari l'ora"

"Se il Congresso blocca le misure per la classe media, agirò io per decreto - dice nel discorso sullo stato dell'Unione -. L'America non resterà immobile"

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Il 2014 sarà l'anno della svolta per l'America, un anno di azione. E' la solenne promessa di Barack Obama, più che mai determinato ad affermare la sua agenda politica e sociale, per troppo tempo rimasta ostaggio delle lotte tra partiti. Il programma è ambizioso e il piatto forte è l'aumento del salario minimo: per i nuovi assunti nell'amministrazione federale si passa da sette a dieci dollari l'ora.

Il presidente americano, arrivato al suo quinto discorso sullo stato dell'Unione, vuole sbloccare lo stallo, senza arrendersi alla logica del muro contro muro imperante a Washington e assicura: "L'America non resterà immobile e tantomeno il suo presidente". Ecco allora che Obama lancia la sfida: "Se il Congresso si rifiuterà di prendere le misure necessarie per sostenere la classe media, le famiglie americane, agirò per decreto". Ed è pronto a fare dovunque sia necessario: dal salario minimo alla lotta alla disoccupazione, dall'immigrazione alla stretta sulle armi.

Salario minimo - Con un atto di forza, il presidente ha deciso di alzare il salario minimo per i nuovi assunti nell'amministrazione federale: da 7,25 dollari l'ora a 10,10 dollari. Lo farà per decreto, scavalcando il Congresso.

La mossa sui salari vuole essere solo la prima di una serie di decisioni che il presidente intende prendere sfruttando al massimo i suoi poteri esecutivi. L'obiettivo è quello di spingere sulle riforme da tempo in agenda ma finora rimaste lettera morta per le resistenze della destra: dalla rivoluzione fiscale al budget, dalla riforma dell'immigrazione alla stretta sulle armi da fuoco. Dove si potrà intervenire per decreto sara' fatto. Del resto, rivolgendosi qualche settimana fa alle famiglie americane, il presidente lo aveva promesso: "Il 2014 sara' un anno d'azione".

"Necessario offrire più opportunità alle famiglie" - Le disuguaglianze sono aumentate e la mobilità economica verso l'alto per milioni di americani "è ferma", ha affermato Obama sfidando il Congresso a riportare in evidenza il fatto che l'America offre "opportunità per tutti" e assicurando che agirà per contro proprio "quando e dove potrà per concedere più opportunità alle famiglie americane".

"Né l'America nè io resteremo immobili" - "L'America non resterà immobile e non lo resterò neanche io", ha precisato Obama. "La dura e cruda verità è che nel mezzo della ripresa ancora troppi americani lavorano più che mai per tirare avanti e ancora troppi americani non lavorano".

"Stop alle sanzioni contro l'Iran, è l'ora del dialogo" - Per il presidente degli Stati Uniti è inoltre arrivato il momento di dire stop alle sanzioni contro Teheran. "Se il Congresso mi invierà un progetto con nuove sanzioni contro l'Iran, metterò il mio veto", ha affermato infatti, sottolineando come la strada da seguire sia invece quella del dialogo. "Sono negoziati difficili: non è detto che avranno successo, ma abbiamo il dovere di provare".

"Nel 2014 chiuderemo Guantanamo" - Secondo Obama, il 2014 potrebbe essere l'anno in cui realizzare la promessa di chiudere la prigione di Guantamo. "Il 2014 può essere l'anno in cui il Congresso rimuoverà le restanti restrizioni sul trasferimento dei detenuti di Guantanamo" e quindi la prigione potrebbe essere chiusa, ha spiegato il presidente Usa.