QUELLI CONCORDATI CON RENZI RIMANGONO

Legge elettorale, il Pd ritira ufficialmente i suoi emendamenti

Ne restano ancora 250. Lo annuncia il presidente della Commissione Affari Costituzionali, aggiungendo che "nulla esclude che altri gruppi potranno ritirarli". Intanto Grillo lancia il 2° sondaggio sui collegi

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Il presidente della Commissione Affari Costituzionali, Francesco Paolo Sisto, ha annunciato che il Partito democratico ha ritirato ufficialmente gli emendamenti alla legge elettorale. Restano però quelli concordati con Matteo Renzi. Al netto delle proposte di modifica ritirate e di quelle dichiarate inammissibili, ne rimangono in campo ancora 250.

Sisto ha quindi affermato che la Commissione, interrotta per l'inizio dell'Aula, riprenderà 20 minuti dopo il termine dei lavori dell'Assemblea e proseguirà anche in seduta notturna per la discussione sul complesso degli emendamenti.

Restano gli emendamenti del Pd concordati con Matteo Renzi - I tre emendamenti del Pd alla legge elettorale che non sono stati ritirati oggi in commissione Affari costituzionali riguardano i tre punti concordati alla riunione del gruppo con il segretario Matteo Renzi. Lo ha detto il capogruppo in commissione Emanuele Fiano. Le tre proposte di modifica riguardano la delega al governo per definire i collegi, l'innalzamento della soglia per il premio di maggioranza dal 35 al 38%, e le primarie facoltative ma definite per legge.

Grillo lancia il secondo sondaggio sui collegi
- Secondo sondaggio sul blog di Beppe Grillo. Dopo il voto tra il sistema proporzionale e maggioritario, dove ha prevalso la scelta del primo, oggi gli iscritti dovranno decidere sui collegi: uninominale, unico nazionale o intermedio. Come l'altra volta, sarà possibile votare dalle 10 alle 19. Il professor Aldo Giannulli, in un video, argomenta i pro e i contro delle tre possibilità e ha risposto alle domande durante l'ultima settimana sul suo blog e via mail. Dal blog è possibile vedere o rivedere la registrazione prima del voto.

Possibile slittamento dell'esame della legge alla Camera - E' possibile che l'esame della legge elettorale, alla Camera, slitti al 30 gennaio. E' emerso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. "Il 30 è il termine massimo per andare in Aula", ha affermato il capogruppo del Pd, Roberto Speranza.

Pd: "In Aula entro gennaio, non ammesse altre date" - "Dobbiamo andare in aula a gennaio, non prendo neanche in considerazione altre date". E' categorico il portavoce della segreteria Pd, Lorenzo Guerini, sulla richiesta che dovrebbe essere avanzata nel pomeriggio nella riunione dei capigruppo di un rinvio della discussione della legge elettorale a febbraio.

I "piccoli" partiti alla presidente Boldrini: "Serve più tempo" - "Abbiamo inviato una lettera alla presidente Boldrini per chiedere di avere un tempo sufficiente per poter discutere in commissione la legge elettorale: portare il testo in Aula a gennaio non sia un totem". Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto, spiega così l'iniziativa assunta con i colleghi di Per l'Italia, Sel, Lega e Fratelli d'Italia.