Il presidente ucraino, Viktor Yanukovich, ha proposto ad Arseni Iatseniuk, uno dei tre leader dell'opposizione, di assumere l'incarico di premier. Offerto il ruolo di vicepremier all'ex campione di pugilato Vitali Klitschko, altro leader dell'opposizione. Il presidente si è anche detto "pronto a rivedere la Costituzione". Le opposizioni hanno rifiutato la proposta. Da giorni si registrano violenti scontri tra polizia e manifestanti.
Opposizioni: "Vogliamo elezioni presidenziali anticipate" - Yanukovich potrebbe essere disponibile a trasformare nuovamente l'Ucraina in una Repubblica parlamentare, come dopo la rivoluzione arancione filo occidentale. Poi i poteri erano stati concentrati nuovamente nelle sole mani del presidente. I leader dell'opposizione hanno chiesto anche una revisione della legge sul referendum e di anticipare quest'anno le elezioni presidenziali previste per il 2015.
Ad annunciare l'offerta di Yanukovich è stato il ministro della giustizia, Elena Lukash, dopo l'incontro del presidente con i tre leader dell'opposizione. Nel caso Iatseniuk, leader del partito Batkivschina (Patria), quello dell'ex premier Iulia Timoshenko, accettasse la proposta, Yanukovich '"deciderà sulle dimissioni del governo", ha riferito Lukash.
La proposta del presidente giunge al termine di un'altra giornata di violenza. Un poliziotto è stato ucciso, secondo quanto riportato dal governo, al termine del suo turno di lavoro. I manifestanti del gruppo civico "Spilna Sprava" hanno occupato per alcune ore il ministero dell'Energia, a Kiev, mentre l'ex ministro della Difesa, Anatoli Gritsenko, ha chiamato i manifestanti alle armi: "Portate con voi le vostre pistole".
Gritsenko ha chiesto ai dimostranti di difendere, con le proprie armi, piazza Maidan, cuore della protesta a Kiev. "Dato che le autorità non proteggono le vite delle persone - ha detto - chiedo a coloro che detengono armi legalmente di venire a difendere Maidan e di pattugliare le strade del centro con le armi. Io sarò il primo. Ho una pistola con me adesso".
Poi ha parzialmente corretto il tiro: "Armi vanno usate solo per difendersi. Questo non è un invito alla violenza, ma un invito alla pace", ha concluso.
Gritsenko si è dimesso dal gruppo parlamentare del partito Patria di Iulia Timoshenko il 14 gennaio lamentandosi che non gli era possibile "influire sulle decisioni prese" dalla fazione politica.
"Massima sicurezza centrali nucleari" - Dopo la temporanea occupazione dello strategico ministero dell'Energia a Kiev, il ministro competente, Eduard Stavytsky, ha ordinato a tutte le centrali nucleari ucraine di passare allo stato di massima sicurezza.
Tensione altissima in via Via Grushevski, poco lontano dai palazzi del potere: poliziotti e manifestanti antigovernativi sono tornati ad affrontarsi, rompendo la tregua iniziata la mattina del 23 gennaio. I dimostranti hanno incendiato una barriera di pneumatici, creando una cortina di fuoco e fumo, e i poliziotti hanno risposto con cannoni ad acqua e proiettili di gomma.
Ucciso un agente - La notizia viene dal ministero dell'Interno ucraino, secondo cui l'agente, un giovane di 27 anni, è stato assassinato con colpi di pistola alla testa mentre tornava in un dormitorio delle forze speciali "Berkut" dopo aver finito il suo turno di lavoro.
Sono intanto stati liberati i due poliziotti che, a Kiev, erano stati rapiti nella notte dai manifestanti antigovernativi insieme a un collega che sarebbe ora in ospedale, dopo essere stato accoltellato. I due agenti, stando al ministero, avrebbero segni di tortura sul corpo. Ma il comando della Resistenza nazionale "nega categoricamente" il sequestro.
Proteste anche a Est - La protesta antigovernativa dilaga anche nell'Ucraina orientale, feudo elettorale del contestato presidente, Viktor Yanukovich. I dimostranti hanno occupato il palazzo della Regione di Poltava.
Attacco palazzo Kiev, manifestanti lanciano molotov - Circa duemila manifestanti ucraini si sono ammassati lungo Casa Ucraina, un edificio vicino piazza Maidan a Kiev occupato dalla polizia. Alcuni di loro sono riusciti a penetrare nell'edificio e hanno lanciato bombe molotov. La polizia - stando a quanto riferisce un giornalista della France Presse - ha risposto con granate assordanti.
Letta: "Ue intervenga" - "In Ucraina occorre che si fermi la violenza e riparta il dialogo". Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, commenta i fatti di Kiev e chiede all'Europa di non fare finta di niente: "Quanto sta accadendo in queste ore è inammissibile. Guardiamo con angoscia a questa crescita continua degli scontri e della repressione. L'Unione europea non può accettare un'evoluzione così drammatica degli eventi", dichiara il premier.