Si fa sempre più profonda la crisi del mattone. Nella prima metà del 2013, infatti, l'edilizia residenziale presenta una rilevante flessione rispetto allo stesso periodo del 2012: l'Istat ha registrato un calo del 37,2% per le abitazioni. Per trimestre il numero di case dei nuovi fabbricati scende sotto le 15mila unità: si tratta dei livelli più bassi di sempre.
Anche la superficie abitabile si contrae nel primo semestre del 2013, segnando un abbassamento del 35,5% su base annua. E la crisi non risparmia l'edilizia non residenziale, ovvero destinata a usi diversi, da quelli di tipo economico a quelli commerciali (capannoni, negozi, uffici). L'Istat parla di "una consistente diminuzione con quasi un terzo di superficie in meno rispetto al primo semestre del 2012 (-31,6%)".
Tornando alle case, il numero delle abitazioni realizzare "ex novo", per cui è stata concessa l'autorizzazione alla costruzione, risulta in "forte calo" (-38,2% nel primo trimestre e -36,2% nel secondo). Anche in questo caso sono stati persi oltre un terzo dei metri quadri (-36,6% nel primo trimestre e -34,3% per il secondo).
Ecco che il numero delle abitazioni scende a 14.043 nel primo trimestre e 14.359 nel secondo. Si tratta dei dati più bassi da quando è iniziata la statistica, ovvero dal 2000. E, aggiunge l'Istituto di statistica, "analoghe considerazioni valgono per la superficie utile abitabile che presenta, nel primo trimestre 2013, un nuovo minimo della serie, pari a 1.171.090 metri quadri e un secondo trimestre 2013 di poco superiore al precedente trimestre, con 1.191.597 metri quadri".