Tre cadaveri sono stati trovati in un'abitazione a San Piero a Ponti, nel comune di Campi Bisenzio. Lamberto Albuzzani, 67 anni, presidente della Banca di Credito Cooperativo Area Pratese, ha sparato alla moglie, la 66enne Maria Bellini, e al figlio Marco, 23 anni, con un fucile da caccia per poi uccidersi. L'uomo era indagato per la gestione dell'istituto di credito.
I reati ipotizzati dalla Procura di Prato nei confronti di Lamberto Albuzzani erano quelli di ostacolo alla vigilanza, utilizzo di falsi strumenti finanziari e falso in bilancio. Fra l'altro, la Procura ipotizzerebbe irregolarità nella redazione dei bilanci legate a crediti concessi a soggetti non più affidabili. Fra le pratiche nel mirino degli investigatori ci sarebbero anche mutui immobiliari a persone senza reddito. Ma gli inquirenti definiscono "marginale" la posizione di Albuzzani nell'inchiesta, che vede indagate anche altre persone.
I cadaveri scoperti dai vicini - A dare l'allarme sono stati i vicini di casa: dopo aver ucciso moglie e figlio, Albuzzani ha chiamato al telefono un vicino, senza però dire nulla. E l'uomo, sapendo che l'anno scorso il banchiere aveva avuto problemi di cuore, è corso alla casa trovando i cadaveri. La famiglia Albuzzani viveva in una villetta a due piani in una frazione di Campi Bisenzio: il padre è stato trovato vicino alla porta, con il fucile accanto; il corpo della madre era poco distante, mentre quello del figlio è stato trovato sulle scale che portano al piano superiore. Il ragazzo si era laureato il 12 dicembre in Economia e commercio ed era in attesa di partire per un master.
Trovata una lettera dell'omicida alla moglie - Una lettera di poche righe, manoscritta, alla moglie è stata trovata nello studio della casa di Albuzzani. "Lascia che dell'eredità si occupi il notaio - scrive - che deve andare tutta a Marco". Un'altra annotazione fa pensare agli inquirenti che l'uomo sia stato sorpreso dalla moglie poco prima di suicidarsi: "Ricordati di pagare la multa che è sul tavolo". Probabilmente l'uomo, vistosi scoperto, ha rivolto il fucile anche contro i familiari.
Un amico incredulo: "Non avrebbe mai fatto male a nessuno" - I vicini descrivono la famiglia come "molto tranquilla". Ogni sera Albuzzani rientrava a casa intorno alle 20, ma il giorno del delitto è arrivato prima, intorno alle 18. Mezz'ora più tardi è scattato l'allarme: i vicini hanno sentito i colpi e hanno chiamato i carabinieri. "Lamberto non avrebbe mai torto un capello a nessuno - racconta Claudio Manetti, amico di vecchia data di Albuzzani - Era una persona corretta, spesso andava a caccia con gli amici. Suo padre, Bruno, aveva messo su una grossa fabbrica di tessuti.