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I Bersaniani minacciano Renzi: "Se fa l'accordo con Berlusconi cade Letta"

Governo in bilico per la riforma della legge elettorale. Il segretario del Pd incontra il leader di Forza Italia. Ma i fedelissimi di Bersani mettono le mani avanti: "Non facciamo resuscitare Berlusconi"

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"Se davvero si chiude il patto Berlusconi-Renzi che esclude tutti gli altri, la maggioranza finisce domani". Parola di Alfredo D'Attorre, deputato bersaniano, che avverte: "Per fare un accordo con Verdini, non possiamo resuscitare in un solo colpo il Porcellum e Berlusconi". E anche il presidente del Pd Gianni Cuperlo dichiara: "Dobbiamo partire dalla maggioranza di governo, con l'obiettivo di allargare poi a tutti".

Secondo il deputato Bersaniano "un Pd normale" dovrebbe "partire dalla maggioranza e poi allargare il confronto" mentre è "strano chiudere un accordo con Berlusconi che ha detto che vuole le elezioni anticipate e invece escludere chi è disposto anche a fare le altre riforme, sul Senato e il Titolo V della Costituzione". D'Attorre ricorda che i "partner della maggioranza sono tutti disponibili a un accordo sul doppio turno di coalizione".

"E' inaccettabile tornare alle liste bloccate - aggiunge - Renzi ha parlato pudicamente di circoscrizioni piccole ma dietro c'è un sistema in cui l'intera rappresentanza parlamentare è decisa da due o tre leader: Renzi, Berlusconi e forse Grillo". Infine, conclude, è "incomprensibile che abbiamo fatto un tam tam per portare la legge elettorale dal Senato alla Camera dicendo che saremmo partiti dalla proposta Pd e facciamo il contrario, andando sul modello di Berlusconi e Verdini. Giachetti dovrebbe chiedere scusa alla Finocchiaro. Pensi alla sua coerenza e trovi il coraggio di dire a Renzi che le liste bloccate non vanno bene".

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