Armi chimiche siriane a Gioia TauroScopelliti: "Rischiamo la guerra civile"
L'arsenale si trova ora in 1.500 container sulla nave danese Arc Futura. Il primo cittadino della città portuale calabrese: "Se succede qualcosa la gente mi viene a prendere col forcone". L'Opac: "Trasbordo a febbraio"
Transiteranno nel porto calabrese di Gioia Tauro le armi chimiche provenienti dalla Siria che si trovano a bordo della nave danese Arc Futura. L'arsenale è ora depositato in circa 1.500 container a bordo dell'imbarcazione. Gli agenti chimici saranno poi trasbordati sulla nave Cape Ray, la quale dovrà distruggerli in mare aperto. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha spiegato che non vi sarà alcun "stoccaggio a terra dei container".
Il governatore Scopelliti: "Rischio di guerra civile" - La reazione più dura alla decisione arriva dal presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. "E' vero che la Calabria può offrire un contributo contro le armi chimiche e per la pace nel mondo - ha detto il governatore - ma è anche vero che così facendo si rischia di portare alla guerra civile un territorio".
La società dei container: "Garantita sicurezza" - "Non conosciamo ancora i dettagli dell'operazione, ma possiamo garantire che sarà svolta sulla base dei massimi requisiti di sicurezza e con tutte le prescrizioni che verranno elaborate dagli organi preposti". Lo ha comunicato la Contship, società concessionaria del terminal container di Gioia Tauro, al termine di una giornata carica di polemiche sul trasporto eccezionale in arrivo dalla Siria.
Opac: "Trasbordo entro metà febbraio" - Il trasbordo di armi chimiche a Gioia Tauro avverrà "speriamo all'inizio di febbraio, in ogni caso entro la prima metà del mese. E la distruzione nei successivi due mesi". Lo ha detto il direttore generale dell'Opac, Ahmet Uzumcu, davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
Il sindaco: "A repentaglio la mia vita" - Il sindaco della città calabrese non nasconde la propria preoccupazione, e spiega che facendo arrivare le armi chimiche nel porto "Mettono a repentaglio la mia vita - sostiene Renato Bellofiore -. Se succede qualcosa la popolazione mi viene a prendere con un forcone". E aggiunge che la decisione è un fatto "gravissimo. Forse il ministro Bonino non sa cos'è la democrazia. E' la solita scelta calata dall'alto, siamo considerati una popolazione di serie B. Tra l'altro, qui non c'è un ospedale attrezzato".
Il porto non verrà chiuso - "Il porto di Gioia Tauro non chiude, altrimenti occorre farlo per le operazioni analoghe che vi si svolgono tutto l'anno. Anche in questo preciso momento si sta lavorando" a materiali chimici nello scalo calabrese. Parola del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che replica al sindaco di San Ferdinando, Domenico Madaffari. Quest'ultimo aveva infatti minacciato la chiusura del porto tramite un'ordinanza.
Presidio Idv contro armi in Calabria - L'Italia dei valori ha già annunciato che allestirà un presidio a Gioia Tauro contro l'arrivo della nave con le armi chimiche provenienti dalla Siria. Lo ha comunicato il segretario del partito, Ignazio Messina, che è partito per raggiungere il porto calabrese con un gruppo di dirigenti del partito.
Lavoratori porti: "Diciamo sì solo se sicurezza garantita" - "Se ci saranno certezze sulle condizioni di sicurezza sul lavoro si può anche fare". A dirlo è stato il segretario nazionale del Sul, il sindacato dei portuali di Gioia Tauro, Antonino Pronestì. "Abbiamo saputo della decisione di mandare le armi chimiche della Siria a Gioia Tauro dai media", ha aggiunto. "Non diciamo di no a prescindere - ha detto ancora Pronestì - ma vogliamo avere certezze sulla sicurezza per i lavoratori".
Lupi: "Nessuno stoccaggio a terra" - Maurizio Lupi conferma l'approdo della nave con a bordo le armi chimiche siriane al porto di Gioia Tauro. Il ministro dei Trasporti chiarisce che il trasbordo "avverrà da nave a nave, mediante la movimentazione dei container con appositi rotabili e quindi senza lo stoccaggio dei container a terra".
Bonino: "Il più importante disarmo da 10 anni" - Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, definisce la distruzione dell'arsenale chimico siriano "la più importante operazione di disarmo degli ultimi dieci anni".
P. Chigi: "Da noi contributo imprescindibile pace" - "In linea con lo storico impegno del nostro Paese a sostegno della pace e della sicurezza internazionale, tale sforzo costituisce un contributo concreto e imprescindibile a garanzia della stabilità e della sicurezza nella regione mediterranea e mediorientale". Lo sottolinea una nota di Palazzo Chigi sul passaggio nel porto di Gioia Tauro delle armi chimiche siriane.
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