Pier Paolo Brega Massone, l'ex primario della casa di cura Santa Rita di Milano, nota all'epoca come la "clinica degli orrori", arrestato nel 2008, è stato scarcerato per l'annullamento dell'ordine di carcerazione da parte della Cassazione. Il medico, che è sotto processo anche con l'accusa di omicidio in relazione alla morte di 4 persone, ha lasciato il carcere per una complicata questione procedurale legata al ricalcolo della pena.
A giugno, infatti, la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado chiedendo a una nuova sezione della corte d'appello di Milano di ricalcolare la pena inflitta all'ex chirurgo in quanto alcuni reati, quelli per falso e truffa commessi fino al 15 dicembre 2005, erano caduti in prescrizione.
Nella clinica interventi inutili - A novembre, poi, è arrivata nell'appello 'bis' la conferma della condanna già inflitta in secondo grado a 15 anni e mezzo di carcere per lesioni ai danni di un'ottantina di pazienti, falso e truffa al servizio sanitario nazionale. Per l'accusa avrebbe eseguito interventi inutili e "ritoccato" le cartelle cliniche dei malati allo scopo di gonfiare i rimborsi per le prestazioni da parte della Regione.
Ma, in seguito alla decisione della Suprema Corte, e prima dell'appello bis, la procura generale di Milano, ritenendo la sentenza definitiva per la parte in cui non era stato annullata, ha emesso un ordine di carcerazione. Ordine contestato dalla difesa in quanto, a suo dire, il verdetto non era ancora passato in giudicato. Ecco quindi la richiesta dei legali della revoca del provvedimento restrittivo tramite un incidente di esecuzione dichiarato però infondato dalla sezione feriale della Corte d'Appello milanese.
Decisione quest'ultima impugnata di nuovo davanti alla Cassazione che ha dato ragione ai legali di Brega Massone: ha bocciato sia l'ordinanza della sezione feriale sia l'ordine di carcerazione.
Adesso per l'ex primario della chirurgia toracica della casa di cura milanese, che finora è stato in cella per circa 4 anni e mezzo (fu arrestato l'11 giugno 2008 e rimesso in libertà dal 4 novembre 2009 al 29 aprile 2010), è in corso il processo in cui è imputato con altri per omicidio e alcune lesioni.