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Senato, Renzi boccia proposta del Ncd"Napolitano non lascia senza riforme"

Il segretario del Pd risponde agli elettori: "Il rimpasto di governo non è in calendario". E annuncia: "Su droga modificare la Fini-Giovanardi"

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Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha bocciato la proposta del Nuovo Centrodestra sul Senato: "Non la condividiamo, per noi a Palazzo Madama va tolta ogni tipo di funzione elettiva", ha spiegato. Poi, tornando su un ipotetico rimpasto di governo, ha ribadito: "Per me non è all'ordine del giorno. L'idea che chi vince le primarie poi chiede di entrare nel governo è quanto di più vecchio e stantio possa esistere".

"Proponiamo agli altri un patto che tenga insieme legge elettorale, revisione del Senato e Titolo V, ecco perché sono veramente colpito dalla posizione di Ncd: mi sembra clamoroso passo indietro", ha aggiunto Renzi parlando della posizione di Alfano e dei suoi. "Se non vogliono più fare le riforme costituzionali ce lo dicano, ma sarebbero veramente una sorpresa". Rispondendo agli elettori in diretta su Twitter, Renzi ha parlato anche del Capo dello Stato: "Non si dimette. Napolitano aspetta le riforme: dopo anni di chiacchiere finalmente ci siamo".

Job act, "via contratto indeterminato per i dirigenti" - Il sindaco di Firenze ha annunciato che "nel job act c'è una proposta che credo sia molto dibattuta: eliminare ex nunc il contratto a tempio indeterminato per i dirigenti". Una bozza delle prime reazioni al documento sarà presentata mercoledì mattina da Marianna Madia. "Hollande oggi è intervenuto in maniera molto forte sul lavoro - ha aggiunto - e propone una sorta di patto alle aziende, segno che su questo tema c'è l'intera sinistra europea che si sta facendo domande. In Italia si è tolta la discussione ai soli addetti ai lavori".

Droga, "mettere mano alla Fini-Giovanardi" - Nel suo intervento a 360 gradi, Renzi ha parlato anche di droga. "Un primo passo + eliminare il meccanismo della Fini-Giovanardi per cui le leggere e le pesanti sono sostanzialmente equiparate, iniziamo a modificare la Fini-Giovanardi" questo "è un primo step", ha detto.

Renzi: ora Pd detti agenda a governo - Al governo "dettiamo noi l'agenda stavolta: sulle nostre questioni ci facciamo sentire", ha poi spiegato Renzi all'assemblea dei senatori del partito. "Non possiamo permetterci di farci tenere sotto scacco per otto mesi, come è successo, su una vicenda come quella dell'Imu". "Il governo in questi mesi ha fatto poco. E uso un eufemismo", ha detto Renzi ai suoi parlamentari.

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