Più di quattro italiani su dieci mangiano il pane raffermo del giorno prima, in uno scenario in cui si cerca di tagliare al minimo gli sprechi. Un'indagine firmata Coldiretti-Ixé dice che l'abitudine di non buttare il pane vecchio è in crescita, tanto che nel 2013 si segna il record nell'abbattimento, appunto, degli sprechi alimentari dall'inizio della crisi.
L'attenzione per il pane è solo la punta dell'iceberg di un profondo cambiamento favorito dalle difficoltà economiche, sottolinea l'indagine. Appena una minoranza del 2%, dicono alla Coldiretti, butta il pane superfluo ma diverse sono le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio, con il 44% degli italiani che lo surgela, il 43 che lo grattugia, il 22 che lo dà da mangiare agli animali mentre nel 5% delle famiglie il pane non avanza mai.
"Il 24% degli italiani - dicono ancora all'organizzazione agricola - utilizza il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina. In generale più di sette italiani su dieci (73%) hanno tagliato gli sprechi a tavola nel 2013, il 45% che li ha ridotti mentre il 28% li ha addirittura annullati, in aumento di quattro punti percentuali rispetto all'anno precedente. Il 26% non ha invece cambiato il proprio comportamento, ma nessuno ha dichiarato di avere aumentato gli sprechi alimentari."
"Il contenimento degli sprechi - sottolinea la Coldiretti - è forse l'unico aspetto positivo della crisi in una situazione in cui ogni persona in Italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l'anno".