Nel corso di una fase molto critica per la fiducia del cittadino-consumatore, in novembre gli acquisti con carta provano a rialzare la testa. Il +1,6% di questo mese rappresenta infatti un recupero di 0,6 punti percentuali sulla media annua. Il trend va letto anche in considerazione di una inflazione sempre più debole (+0,7%), da cui il ritmo degli acquisti dunque si stacca in modo crescente, pur con fatica. Quest'anno, novembre beneficia di un sabato in più rispetto al 2012: si tratta dell'ultimo giorno del mese, proprio a ridosso del periodo Natalizio (si stima un effetto positivo di poco più di mezzo punto percentuale), ma ciononostante il confronto con un novembre 2012 decisamente in crescita (+3,5%) irrobustisce la rappresentatività del dato.
Nel dettaglio delle voci di spesa, si osserva tuttavia che rimangono solo tre i segni positivi, e sono legati, da un lato, a dinamiche certo non molto sorprendenti come l'onda lunga dei Servizi Consumer, e l'ottima performance di Viaggi e trasporti. Neppure quest'ultima è una grossa novità, seppure il +18,9% delle Agenzie di Viaggio, il +18,3% delle Linee Aeree e il +11,9% dei Trasporti Persone, appaiono fortemente significativi in un periodo dell'anno che non ci ha abituato a grossi exploit, in vista delle vacanze invernali. Ciò che in parte rappresenta una sorpresa è vedere in cima alla graduatoria la crescita del Dettaglio non Alimentare (+11,7%). Vero è che ci sono motivazioni tecniche a spiegare tale fenomeno, come la crescente canalizzazione verso l'online di acquisti di beni fisici, ma forse, accanto ai segnali forti di un online che sta scardinando le abitudini di acquisto, appare anche qualche segnale debole, e da verificare in futuro, che riguarda la relazione con alcuni beni, piuttosto bistrattati in questo lungo periodo di crisi.
Innanzitutto, come già accennato, la dinamica delle voci Retail sottende un vero e proprio boom delle vendite online di prodotti vari: è l'affermarsi completo e definitivo della predominanza dei grandi siti internazionali di ecommerce, che, in forma tangibile o digitale, spiegano la pressoché totalità della crescita (Dettaglio non alimentare: +54%). Eppure, anche nel mondo fisico, ove è difficile scorgere segni più e che nel complesso cala ancora di un punto e mezzo, la voce Retail mostra un +2,0%. Qui, fra dinamiche le più diverse, oltre alla medesima ingombrante presenza di alcune catene monomarca già protagoniste dell'online, scorgiamo i forti incrementi di voci legate agli accessori casa e al bricolage, agli oggetti d'arte e collezionismo, all'occhialeria, alle profumerie, agli accessori e alimenti per animali domestici. In aggiunta, anche nel settore dell'abbigliamento, le calzature hanno smesso di calare e gli accessori moda presentano un'espansione vicina alla doppia cifra.
L'impressione è che l'attenzione verso il proprio mondo circostante, la casa, la persona e le vicinanze più prossime, qualcosa che sembrava ormai completamente spiazzato, da un lato dalle inquietudini della crisi economica, dall'altro dalla virtualità delle relazioni digitali, possa ricominciare ad avere un posto nelle priorità del consumatore.
Anche nei Servizi Consumer, dove continuano a fare da padroni voci come le Assicurazioni e le Utilities, ricominciano a crescere i servizi di manutenzione per la casa e l'auto, e le associazioni no-profit.
Una tendenza forse, a smorzare e arrotondare nel privato e nelle relazioni di prossimità le asprezze dei confronti pubblici e mediatici di queste settimane.