La polizia indiana Nia starebbe per ricevere il via libera da parte del ministero dell'Interno per presentare un rapporto sulla vicenda che coinvolge i marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, utilizzando una legge indiana per la repressione della pirateria che prevede la pena di morte. Lo dice il quotidiano "Hindustan Times" citando un alto responsabile governativo secondo il quale a riguardo "c'è accordo" fra i ministri del governo.
Dopo aver segnalato l'incontro avvenuto ieri fra i ministri degli Esteri e della Giustizia, Salman Khurshid e Kabil Sibal, con quello degli Interni, Sushil Kumar Shinde, il giornale cita l'alto funzionario governativo per il quale "un accordo è stato raggiunto per autorizzare la Nia a presentare il rapporto accusatorio in base alla sezione 3 della Legge per la repressione degli atti illeciti contro la sicurezza della Navigazione marittima e le strutture fisse sulla piattaforma continentale". Si tratta proprio della sezione che prevede che chi "causa la morte di una qualsiasi persona sia punito con la morte".
La situazione è entrata in fase di stallo tempo fa, si dice ancora, per l'esistenza di una assicurazione da parte del governo fornita dal ministero degli Esteri indiano all'Italia che il caso dei marò non rientrava fra quelli "rarissimi" a cui è applicabile la pena di morte. Ma il giornale dice di avere appreso che l'autorizzazione alla Nia per incriminare i due fucilieri di Marina "ora può arrivare ad ogni momento".
De Mistura: "Inaccettabile"- Se l'India decidesse di ricorrere al 'Sua Act', la legge antipirateria che prevede anche la pena di morte, sarebbe "inaccettabile" e "noi nel caso prenderemmo le nostre contromisure". Lo ha detto ai microfoni di Rainews l'inviato del governo per il caso dei marò, Staffan De Mistura.
Il ministro della Difesa Mauro: "Noi inflessibili" - "E' evidente che la campagna elettorale in India si sta avvicinando in modo prepotente. Il governo italiano mostrerà sui Marò la necessaria inflessibilità". Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro.
Il governo indiano: "Decideremo entro due-tre giorni" - "Nessuna decisione sul modo di proseguire il processo nei confronti dei fucilieri di Marina italiani è stata ancora presa". Lo ha affermato il ministro dell'Interno indiano Shudhil Kumar Shinde, aggiungendo: "Il governo deciderà fra due o tre giorni".