La Terra rischia di essere investita giovedì da una gigantesca ondata di particelle solari cariche di energia, capace di scatenare una tempesta magnetica con possibili blackout e che potrebbe costringere alcuni voli a modificare la rotta per evitare un'eccessiva esposizione alle radiazioni. E' la conseguenza della più grande eruzione prodotta dalla nostra stella negli ultimi dieci anni avvenuta martedì.
La regione attiva che ha prodotto la macchia ha un'estensione di 200mila chilometri e si trova nell'emisfero sud del Sole. Secondo l'agenzia americana Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), le particelle emesse dall'eruzione solare, arrivando sulla Terra, produrranno delle aurore polari visibili alle alte latitudini.
Gli effetti, però, non saranno solo spettacolari. L'agenzia americana stima infatti una probabilità del 60% che possano avvenire tempeste geomagnetiche polari che potranno mettere a rischio il funzionamento delle linee elettriche. A rischiare corto circuiti inoltre saranno anche i satelliti artificiali, che avranno una minore protezione dal campo magnetico terrestre.
"I problemi possono sorgere anche per gli equipaggi e i passeggeri dei voli aerei che percorrono le rotte polari'', spiega Marco Masserotti, dell'osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Trieste ed esperto di meteorologia dello spazio.
"Essendo flussi di particelle ad alta energia, aumenta sensibilmente la dose di radiazioni che si assorbono durante il volo. Le compagnie aeree - prosegue l'esperto - tengono d'occhio questi bollettini e all'occorrenza possono adottare rotte alternative o, in casi estremi, possono anche rinviare le partenze".