Il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, ha presentato le sue dimissioni al presidente del Consiglio, Enrico Letta. Secondo quanto ha riferito lo stesso Fassina, si tratta di una decisione "irrevocabile". "Lascio il mio incarico - ha detto - dopo le parole del segretario Renzi su di me. Non c'è nulla di personale".
"Le parole su di me - ha infatti spiegato - confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c'è nessuna questione personale, si tratta di una faccenda puramente politica. E' un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un'altra posizione".
Renzi in conferenza stampa: "Fassina chi?" - Poco prima della notizia delle dimissioni, nella sua conferenza stampa dopo la segreteria del Pd, Renzi aveva interrotto la domanda di una giornalista che gli chiedeva "So che è allergico al termine rimpasto, ma Fassina...", dicendo "chi?".
Fassina: "Nel Pd uomini sulla linea di Renzi" - "E' responsabilità di Renzi, che ha ricevuto un così largo mandato - osserva ancora Fassina - proporre uomini e donne sulla sua linea". Di conseguenza, riprende, "restituisco irrevocabilmente il mio incarico a Letta. Ringrazio il presidente per la fiducia che mi ha concesso. Ringrazio anche il ministro Saccomanni per l'opportunità che mi ha dato per lavorare con lui. Ringrazio i colleghi, il viceministro Casero e i sottosegretari Giorgetti e Baretta per l'ottima intesa che abbiamo avuto. Continuerò a dare il mio contributo al governo Letta dai banchi della Camera".
Cuperlo: "Infelice la battuta di Renzi" - Gianni Cuperlo si dice "colpito" per le dimissioni di Stefano Fassina e "ancor più dispiaciuto per l'episodio che le ha generate". "In un partito servono le idee, ma anche serve il rispetto per le persone - ha aggiunto l'esponente del Pd -. Oggi la battuta del segretario del nostro partito non è stata una traduzione felice di questo spirito. Mi auguro si tratti di un incidente e nulla più".