La promessa della ministra

L’omicidio stradale sarà reato entro gennaio

Lo ha detto la Cancellieri dopo gli ultimi casi di cronaca

Ora vedremo se la ministra Annamaria Cancellieri sarà conseguente con la promessa di introdurre entro questo mese di gennaio il reato di “omicidio stradale”. Da più parti e da anni invocato, come una tipologia a sé stante di omicidio che tenga presente la fattispecie colposa, ma riconoscendo la gravità del dolo quando il colpevole di un incidente mortale guida sotto l'effetto di alcol o droghe.

Gli ultimi casi – la bambina di 9 anni a Roma e la coppia madre/figlia sull'A3 in Calabria – sono solo gli ultimi di una lunga serie di morti sulle strade che non hanno nulla a che fare col destino sfortunato. Ci sono dei guidatori incoscienti e sciagurati che hanno provocato la morte di giovani vite e per questi non bastano le ammende lievi oggi previste dal Codice della Strada. Si parla in questi giorni di ergastolo della patente: chi uccide perché guida ubriaco o drogato va sollevato per sempre dal possesso della patente di guida, punto! Ma l'Asaps – l'associazione degli amici della polizia stradale – chiede anche l'aumento delle pene minime: oggi i diffusi due anni consentono al colpevole di non scontare un solo giorno di carcere. E inoltre l'introduzione dell'arresto in flagranza.

Attualmente i casi di pirateria stradale che causano morti vengono rubricati come omicidio colposo, con la possibile revoca della patente dai 5 ai 15 anni (dipende dal livello di alcol nel sangue e dalle sostanze di stupefacenti/psicotrope che alterano lo stato mentale). Ci sono anche sanzioni amministrative accessorie, come l'annullamento della patente conseguita in precedenza, così da dover sostenere daccapo l'esame di guida.