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Russia, attentato kamikaze alla stazione di Volgograd: diciotto morti e decine di feriti

Una donna si è fatta saltare in aria. Putin: rafforzare la sicurezza

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Un attentato kamikaze in una stazione ferroviaria a Volgograd, nella Russia meridionale, ha provocato la morte di almeno 18 persone e il ferimento di altre 40. L'attentatrice suicida è stata identificata come Oksana Aslanova, ricercata dal giugno del 2012 e vedova di due militanti poi uccisi. La donna era amica di Naida Asiyalova, che si fece esplodere a ottobre sempre a Volgograd, uccidendo 6 persone.

L'esplosione si è verificata in un'area della stazione principale della città, dove sono piazzati alcuni metal-detector. La Aslanova non avrebbe agito da sola: secondo la polizia, la donna era accompagnata da un uomo di nome Pavlov, che portava uno zaino sulle spalle, e da un'altra donna chiamata Mikulin. Entrambi i complici della terrorista sarebbero morti nell'attentato.

Putin: "Rafforzare la sicurezza" - Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di prendere tutte le necessarie misure per garantire la sicurezza dopo l'attentato, come riferisce l'agenzia Ria citando un portavoce dello stesso Putin. Un esponente della polizia, Vladimir Kolesnikov, ha aggiunto che le misure di sicurezza saranno rafforzate in particolari nelle stazioni e negli aeroporti del Paese.

Il "precedente" di ottobre - La donna che si fece saltare in aria nell'attentato di ottobre era originaria del Daghestan. L'attacco suicida, in quell'occasione, avvenne in un autobus pieno di studenti. L'evento aveva sollevato timori per i successivi Giochi olimpici d'inverno a Sotchi, in programma a febbraio.

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