EMERGENZA IMMIGRAZIONE

Lampedusa, i profughi lasciano il Centro

I 169 migranti ospitati presso il Cpsa dell'isola sono stati trasferiti a Roma e Palermo, come rivelato dal parlamentare del Pd, Khalid Chaouki. Ne restano 17

© Facebook

Otto giorni dopo il video con i migranti nudi per essere "disinfestati" dalla scabbia con una pompa, il Centro di prima accoglienza di Lampedusa si svuota: i 169 profughi presenti nella struttura sono partiti con dei voli per Roma e Palermo per essere trasferiti in altri Centri. L'annuncio della partenza dei primi cento migranti è stato dato dal deputato del Pd Khalid Chaouki che da 48 ore si è barricato all'interno del Centro.

Nel Cpa - dove arriveranno altri 8 operatori della Croce Rossa per rafforzare la presenza umanitaria - restano però ancora 17 superstiti, 7 del naufragio del 3 ottobre scorso nel quale morirono 366 eritrei che erano stipati nel barcone affondato davanti all'isola dei Conigli, e dieci del naufragio dell'11 ottobre: la loro permanenza è dovuta al fatto che non sono stati ancora identificati con certezza e che sono in attesa di esser sentiti dalla magistratura agrigentina, ha spiegato il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, ribadendo comunque che il governo si è impegnato per trovare una nuova sistemazione ai profughi.

"Non ci muoveremo da qui finché non sarà trovata una soluzione anche per loro" dice Chaouki, che è stato raggiunto all'interno del Centro dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. Secondo il deputato del Pd i nodi giuridici sarebbero comunque stati sciolti e dunque i 17 dovrebbero essere trasferiti nelle prossime ore.

"Il ministero della Giustizia ha detto sì a una soluzione intermedia per consentire anche ai 17 testimoni di giustizia di lasciare il Cpa per essere trasferiti in un altra struttura dell'isola. Adesso si attende l'ok del Viminale".

In attesa che la situazione si sblocchi, il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge esprime la propria soddisfazione per la partenza dei migranti. "Gli ultimi fatti - sottolinea - confermano la necessità di modificare un sistema che ha portato tensioni e difficoltà all'interno dei centri". L'impegno del governo, prosegue, sarà ora quello di migliorare le misure di accoglienza ma anche le "iniziative di integrazione a favore di quanti ottengono una qualche forma di protezione" e la "costruzione di un'architettura istituzionale in grado di rispondere alle dimensioni della sfida".

Posizione ribadita anche da Bubbico nell'intervista ad Avvenire che fa seguito l'annuncio del premier Enrico Letta di voler revisionare sia la Bossi-Fini sia l'intero sistema dei centri d'accoglienza. "Serve una norma di legge - dice il viceministro - per porre fine alla lunga permanenza nei Centri. Al momento nei 6 Cie ancora attivi ci sono 440 persone: non è quindi un problema di grandi numeri, ma di rispetto della dignita' delle persone trattenute. Se non la garantiamo, tutti gli sforzi straordinari della macchina d'accoglienza italiana vengono sviliti". I Cie inoltre, devono essere "luoghi di permanenza breve" e dunque "la norma che prevede la permanenza fino a 18 mesi va adeguata" alle direttive europee".

E intanto un gruppo di associazioni e sindacati che si occupano della difesa dei diritti dei migranti - tra cui Arci, Cgil, Centro Astalli, Acli - ha lanciato un appello per la chiusura dei Cie e di tutti i grandi centri di accoglienza non in grado di garantire condizioni di vita dignitose ai migranti, per l'abolizione della Bossi Fini e del reato di clandestinità, per la riforma della legge sulla cittadinanza, per velocizzare e rendere più efficienti le procedure per le richieste d'asilo. Un secondo gruppo di migranti raggiungerà successivamente il capoluogo siciliano, sempre a bordo di un volo speciale.

Il post di Chaouki - Ecco il post su Facebook con cui il parlamentare Khalid Chaouki ha annunciato l'avvio del trasferimento dei migranti: "Iniziano i trasferimenti da Lampedusa. Due voli e dovremmo essere finalmente riusciti a liberare questo centro entro oggi. Grazie a chi in queste ore sta sostenendo questa nosta battaglia comune e grazie al governo per averci ascoltato. Buongiorno da Lampedusa".