Protesta shock al Centro di accoglienza immigrati di Ponte Galeria a Roma. Otto ospiti della struttura si sono cuciti la bocca per protestare contro il protrarsi della permanenza nel Centro di identificazione ed espulsione. Quattro sono originari del Maghreb, uno è marocchino.
Gli immigrati, tutti magrebini, hanno inscenato la clamorosa protesta per dire basta alla permanenza nel centro a sud di Roma. Uno di loro avrebbe dovuto lasciare la struttura lunedì prossimo per essere rimpatriato nel suo paese. La struttura, a due passi dall'autostrada che collega la Capitale con Fiumicino, contiene al momento circa 100 ospiti. L'area più affollata e' quella maschile, dove ci sono circa 70 persone.
"La loro protesta ci impone con forza di riaprire il dibattito nazionale su questi luoghi disumani e su una legge, la Bossi-Fini, che equipara a criminali chi fugge da guerre, violenze e povertà - dice con forza il sindaco della Capitale, Ignazio Marino -. Non possiamo, e non vogliamo abituarci alle tragedie. Dobbiamo, al contrario, impegnarci tutti contro l'indifferenza".
Proprio meno di una anno fa, il centro di Ponte Galeria era stato teatro della sommossa degli immigrati che salirono sui tetti dando fuoco a materassi e tavolini. Era lo scorso febbraio, e gli extracomunitari stavano protestando contro l'espulsione di un nigeriano. Un episodio che finì con l'arresto di otto africani ed il ferimento di una poliziotta ed un finanziere.