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L'Abi pessimista per il 2014: nuova contrazione del credito

Per l'associazione bancaria i prestiti a famiglie e imprese continueranno a diminuire, anche a causa dell'elevato livello di rischio delle aziende per via della bassa crescita economica

LaPresse

Le prospettive delle banche italiane per il prossimo anno continuano ad essere negative con la contrazione dei prestiti a famiglie e imprese che proseguirà anche per l'elevato livello di rischio di credito alle aziende. A sostenerlo è il rapporto Afo dell'Abi, che spiega come "in un contesto di bassa crescita economica si confermano le previsioni" con "un ulteriore fattore di freno dovuto all'elevato livello raggiunto dal rischio creditizio".

L'incidenza "dello stock dei crediti problematici sul totale - prosegue il rapporto - tenderà ad aumentare lungo tutto il periodo di previsione, sfiorando a fine 2015 i livelli massimi di metà anni Novanta". Secondo la tabella di previsione, in uno scenario stimato con con dati peggiori di quelli del governo, Abi indica un Pil 2014 a +0,6% e 2015 a +1,3%.

Calano anche le previsioni per il sistema bancario sull'utile netto nel triennio 2013-2015 con una media annuale di poco sopra 3,6 miliardi di euro rispetto alla precedente previsione di 5,5 miliardi.

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