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Lenticchie, la ricchezza è servita!

La ricchezza materiale potrebbe essere una metafora per indicare quella nutrizionale che ogni piccolo legume contiene in sé

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Con le festività natalizie in arrivo, avremo sicuramente l'occasione di consumare un buon piatto di lenticchie. Tradizione vuole, infatti, che consumarle proprio in quei giorni, ci faccia diventare ricchi nell'anno nuovo. Ma cosa intendiamo, esattamente, con il termine "ricchezza"? Tale tradizione, infatti, come molte altre, potrebbe essere legata ad un significato più profondo. La ricchezza materiale, in termini di denaro, potrebbe essere una metafora per indicare, in realtà, la ricchezza nutrizionale che ogni piccolo legume contiene in sé e ciò che, di conseguenza, riesce a donarci in termini di nutrienti. Un buon utilizzo di questo alimento potrebbe portare, quindi, ricchezza nutrizionale nella nostra alimentazione.

La lenticchia appartenente alla famiglia delle Fabaceae ed è un legume molto apprezzato in termini di proprietà nutritive, tanto da essere largamente coltivato fin da tempi antichissimi. E' un seme racchiuso, insieme ad altri due, all'interno di un baccello di forma rettangolare schiacciata, posto su uno stelo rampicante ramificato. Una volta raccolte, le lenticchie vengono essiccate e distribuite in commercio. La lenticchia è un fonte ricchissima di carboidrati (51.1 grammi su 100 grammi di prodotto) e di proteine vegetali (22.7 grammi su 100 grammi di prodotto. Proprio per il loro aiuto fornito a livello proteico, sono state per molto tempo definite "la carne dei poveri", in un periodo in cui, a causa delle carestie intercorse, le proteine di origine animale risultavano irreperibili.

Le proteine dei legumi possiedono una discreta qualità nutrizionale, ottima ed equilibrata se associata alle proteine provenienti dai cereali. Pasta e lenticchie o polenta e lenticchie sono due piatti unici tradizionalmente equilibrati. L'abbinamento di cereali (pasta, riso, polenta) e legumi può considerarsi, da un punto di vista nutrizionale, un piatto completo. Questo perché, le proteine di origine vegetale sono considerate "a basso valore biologico", in quanto possiedono pochi amminoacidi essenziali che l'organismo non è in grado di sintetizzare. L'associazione di più fonti di proteine vegetali va a compensare, o attenuare, la carenza delle singole proteine. Il frumento, infatti, è ricco di metionina ma carente di lisina, mentre i legumi risultano, al contrario, ricchi di lisina ma carenti di metionina. Con la loro associazione, si ottiene una miscela proteica paragonabile a quella delle carni, ovvero di elevato valore biologico.

Inoltre, la pasta con i legumi, impegna gli enzimi digestivi più a lungo e quindi, questi, vanno a cedere con gradualità il loro zucchero complesso, con il vantaggio di squilibrare meno la glicemia e garantire più a lungo il senso di sazietà. Non dimentichiamo il contributo a livello di fibra alimentare dato dalle lenticchie: la quantità in esse contenute, infatti, è sufficiente per contrastare l'insorgenza di stipsi.

Per finire, è importante ricordare che, questa piccolissima "lente", è in realtà un grande contenitore di sali minerali come potassio, calcio, fosforo, ferro e di diverse vitamine come vitamina A, B1 e B2, PP e C.

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