SCIA DI SANGUE

La lunga scia di sangue del serial killer evaso durante un permesso

Bartolomeo Gagliano, 55 anni, è un personaggio considerato "molto pericoloso" dalle forze dell'ordine: ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Nato a Nicosia nel 1958, si trasferisce da bambino a Savona, dove inizia la sua carriera criminale

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Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso durante un permesso premio, è un personaggio considerato "molto pericoloso" dalle forze dell'ordine: ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Nato a Nicosia nel 1958, si trasferisce da bambino a Savona, dove inizia la sua carriera criminale. Il primo omicidio risale al 1981.

Nel 1981 il primo omicidio - Il primo delitto risale al 1981: nella città ligure uccise, sfondandole il cranio con una pietra, una prostituta tossicodipendente 29enne, Paolina Fedi, sua amante. La donna aveva firmato la propria condanna a morte minacciando di rivelare la relazione clandestina alla fidanzata ufficiale dell'uomo. Gagliano fu condannato a 8 anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino in quanto ritenuto incapace di intendere e di volere.

L'evasione dal manicomio - Proprio nella struttura di Montelupo Fiorentino Gagliano conobbe quello che sarebbe diventato il suo complice, il coetaneo nuorese Francesco Sedda, tossicodipendente sieropositivo. Durante una licenza premio, Gagliano tentò di evadere, sequestrando via via le persone che gli servivano per coprire la fuga, ma venne arrestato e riportato al manicomio criminale. Successivamente studiò insieme a Sedda un nuovo piano di evasione dalla struttura che fu messo a segno l'11 gennaio 1989.

Gli omicidi di due transessuali - A poco meno di un mese dalla fuga risale il primo dei due delitti di transessuali, compiuti da Gagliano e Sedda: l'uruguayano, Nahir Fernandez Rodriguez venne ucciso con un colpo in bocca, e il cadavere abbandonato nei boschi. Pochi giorni dopo, a San Valentino, la seconda vittima, il travestito 34enne Francesco Panizzi, tossicodipendente conosciuto come "Vanessa". 

Il tentato omicidio di una prostituta e la telefonata di rivendicazione - Il 15 febbraio, il giorno successivo, ci fu il tentato omicidio, questa volta di una donna, la prostituta Laura Baldi: nonostante il colpo di pistola in bocca, però, la donna sopravvisse. I giornali, allora, ricevettero una telefonata con la quale un misterioso "vendicatore" diceva di aver intenzione di sterminare le prostitute che trasmettevano l'Aids.

L'arresto, il ritorno in manicomio e i nuovi tentativi di evasione - La carriera criminale di Gagliano terminò il 21 febbraio: fermato a un posto di blocco, venne riconosciuto e arrestato, e poco dopo si costituì anche il complice. Rimandati all'ospedale psichiatrico nella stessa cella, i due evasero nuovamente più volte, compiendo, durante le scorribande, furti, violenze e rapine.

La morte di Sedda e il trasferimento in carcere - Sedda morì, a 36 anni, nel 1994, mentre Gagliano fu trasferito al carcere genovese di Marassi, dove è rimasto fino a oggi. Rigando dritto, secondo il direttore del carcere, che si è detto sorpreso dalla fuga: per Salvatore Mazzeo "negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato", e quella dell'evasione è "una decisione che ci ha stupiti", anche perché Gagliano deve scontare un residuo di pena di un solo anno per diverse rapine.