Bartolomeo Gagliano, 55enne condannato per tre omicidi e ora in carcere per diverse rapine, è evaso durante un permesso-premio. All'alba ha fermato un panettiere a Savona e l'ha costretto, puntandogli contro la pistola, a portarlo a Genova, dove sarebbe dovuto tornare in carcere. Poi ha fatto perdere le proprie tracce.
Per il pluriomicida si trattava del terzo permesso premio, ottenuto per motivi familiari: doveva andare a trovare la madre a Savona. Martedì pomeriggio l'uomo si è recato regolarmente al dipartimento di salute mentale di Genova, dove era seguito da tempo, e quindi si è recato dalla madre a Savona. Poi, all'alba, la decisione di evadere.
Il direttore del carcere: "Non sapevamo degli omicidi" - "Noi non sapevamo che aveva quei precedenti penali" da serial killer,"per noi era un rapinatore". Lo ha detto il direttore del carcere di Marassi a Genova, Salvatore Mazzeo. Alla emittente ligure Primocanale ha spiegato: "Abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore".
Il pm: "E' altamente pericoloso" - Il pm Alberto Landolfi, che ha trascorso anni in Procura a Savona, dove Gagliano è stato protagonista di molti delitti, avverte che "siamo davanti a un soggetto altamente pericoloso". E' Landolfi il titolare delle indagini sulla fuga.
"Sono sicuro che si costituirà" - Ma la pensa diversamente il direttore del carcere, che assicura: "Sono convinto che lui si costituirà. Ne sono sicuro perché lui adesso sta pensando che non può andare da nessuna parte. E' un uomo solo. Andrà da sua madre oppure dal fratello e si costituirà".
"Questo uomo è cambiato - ha aggiunto -. Non posso valutare Gagliano per fatti di tanti anni fa ma per come è adesso. Oggi il carcere non è più quello di una volta, è il carcere della speranza, della rieducazione". "D'altra parte, anche il magistrato di sorveglianza che ha firmato le ordinanze per i permessi - ha continuato il direttore del carcere - a quanto mi risulta ha valutato il profilo del detenuto sulla base di quel fascicolo, in cui sono indicati diversi reati ma non quelli di cui si parla ora".
Cancellieri: "Gravissimo, faremo chiarezza" - "Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Faremo chiarezza ed individueremo eventuali responsabilità". Lo afferma il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, in relazione all'evasione di Gagliano dalla Casa circondariale di Genova-Marassi
Tempo fa tentò di tagliarsi le vene - Pochi mesi fa Gagliano era stato protagonista pochi mesi fa di un episodio di autolesionismo: si era tagliato con una lametta la vena del braccio e aveva rischiato di morire dissanguato. Fu salvato dall'intervento della polizia penitenziaria. L'episodio, uno solo, sarebbe precedente alla concessione dei permessi e sarebbe avvenuto a seguito delle sue richieste di mettersi in contatto con i vertici del carcere per ottenerli.
Condanne per omicidio scontate, era in carcere per estorsione - In realtà, si è poi appreso che le condanne per omicidio di Gagliano risalgono agli anni Ottanta e l'uomo le aveva già scontate, in parte in ospedale psichiatrico giudiziario. Nel dicembre 2005 era stato condannato per rapina, era stato scarcerato nell'agosto 2006 per effetto dell'indulto e una settimana dopo era tornato dietro le sbarre per estorsione, accusa per cui era tuttora detenuto. Sarebbe dovuto uscire per fine pena nell'aprile 2015.