Università, il ministro Manfredi: "A Medicina quest'anno 1.500 posti in più"
"Aumentano anche le borse di studio: mai come ora è importante dare l'opportunità di accedere agli atenei nonostante le difficoltà economiche"
"Abbiamo aumentato il numero di posti disponibili alla facoltà di Medicina, 1.500 in più rispetto al 2019". Lo ha detto il ministro dell'Università, Gaetano Manfredi, aggiungendo che "è il massimo che possiamo fare con il numero di docenti e di strutture a disposizione. Sono stati aperti anche dieci nuovi corsi di laurea in Medicina in diverse aree italiane".
"Università operativa nonostante il lockdown" - Riferendosi alle modifiche dell'università in questo periodo, Manfredi ha spiegato che "è cambiata nella percezione da parte degli studenti, perché comunque hanno visto un'università che ha continuato a operare nonostante il periodo: abbiamo avuto lo stesso numero di esami e laureati dello scorso anno. L'obiettivo come ministero e governo era evitare che i ragazzi perdessero tempo. Poi è cambiata anche perché ha usato le nuove tecnologie e questo significa che per il futuro io credo molto a una università in presenza, perché l'esperienza universitaria significa fare una grande esperienza di vita. Però è anche vero che oggi abbiamo tante tecnologie che ci possono aiutare e penso che sia un'opportunità anche per un'innovazione didattica che ci consenta di guardare al futuro, mantenendo i nostri valori".
Più borse di studio negli atenei - Manfredi ha anche annunciato a Rtl 102.5 che giovedì parteciperà alla riunione della conferenza dei rettori della Lombardia: "La mia prima uscita fisica dopo tanti incontri virtuali che ho fatto in questo periodo". "Le borse di studio quest'anno sono aumentate - ha ricordato - e la quota sarà di 10mila in più. Abbiamo messo in bilancio 40 milioni in più, che credo dovrebbe coprire tutto il fabbisogno. Io credo che la situazione della Lombardia, il diritto allo studio è una competenza a metà tra lo Stato e le Regioni".
Sempre rispetto ai problemi della Lombardia, il ministro ha detto che intende incontrare "anche i vertici regionali per fare una valutazione insieme. Cercheremo di dare una risposta agli studenti. Mai come adesso dobbiamo dare loro l'opportunità di accedere all'università quando c'è una difficoltà economica. Il governo ha messo 300 milioni di euro per il diritto allo studio nel decreto Rilancio, quindi mi auguro che anche le Regioni facciano la loro parte, così che insieme si possa dare una risposta a tutte le richieste che arrivano dagli studenti".
"Io sto lavorando nell'interesse del Paese e degli studenti. Ho dedicato la mia vita all'università e sto cercando di dare il massimo con il sostegno del governo e del presidente del Consiglio. Se riusciremo a far crescere l'università, avere più ricercatori, dare più opportunità ai giovani per studiare, il mio impegno sarà stato giusto. Se non ci riucirò probabilmente la scelta che ho fatto sarà stata sbagliata".
SU TGCOM24