L'ADDIO A MADIBA

"Sono il capitano della mia anima"

"Invictus": una poesia, un film, un irripetibile leader

"Invictus, L'Invincibile" del poeta inglese William Ernest Henley (1849-1903), è la poesia che sta al centro del film omonimo di Clint Eastwood su Nelson Mandela e sul mondiale di Rugby del Sudafrica, che la squadra locale degli Springbok vinse a sorpresa contro la corazzata Nuova Zelanda di Jonah Lomu, il fenomeno della palla ovale allora al massimo della forma. 

Nel film Mandela la consegna al capitano della squadra sudafricana per infondergli coraggio in vista della finale, che per Madiba era anche e sopratutto una occasione di riconciliazione per il suo Paese ancora segnato ferocemente dagli anni dell'apartheid. Morgan Freeman nel ruolo di Mandela, racconta a un sorpreso François Pienaar interpretato da un forzuto Matt Demon, che questa poesia lo sostenne negli anni bui della prigione a Robben Island.

Dalla notte che mi avvolge
 nera
come la fossa dell’Inferno

rendo grazie a qualunque Dio ci sia

per la mia anima invincibile.

La morsa feroce degli eventi

non m’ha tratto smorfia o grido.

Sferzata a sangue dalla sorte

non s’è piegata la mia testa.

Di là da questo luogo d’ira e di lacrime

si staglia solo l’orrore della fine,

ma in faccia agli anni che minacciano

sono e sarò sempre imperturbato.

Non importa quanto angusta sia la porta,

quanto impietosa la sentenza.

Sono il padrone del mio destino;

il capitano della mia anima.