La questura di Belluno ha negato il rinnovo del permesso di soggiorno a David Duke, l'ex leader del Ku Klux Klan. A seguito di un provvedimento svizzero del 2009, l'ex deputato alla Camera dei Rappresentanti della Louisiana non potrebbe risiedere in Europa per dieci anni.
La storia - Duke, a circa 20 anni, aveva fondato in Louisiana la sede dei Cavalieri del Ku Klux Klan e fu eletto "Gran Wizard", titolo massimo dell'organizzazione a sfondo razziale. Allontanatosi momentaneamente dal "movimento" si era dedicato prima alla politica, puntando persino alla Casa Bianca, e poi alla scrittura con il suo best-seller Jewish Supremacism.
Per presentare il suo volume, nel 2009, è stato chiamato in Repubblica Ceca per presentare il libro da un gruppo neo-nazista. Proprio in questa occasione, appena arrivato a Praga, David Duke venne arrestato con l’accusa di "negare o approvare il genocidio nazista e altri crimini nazisti" e per aver promosso "movimenti che vogliono sopprimere i diritti umani". Duke fu rilasciato il mattino seguente ma l'inchiesta portò alla sua messa al bando nell'area Schengen fino al 7 settembre 2019, provvedimento che quindi gli vieta la residenza su tutto il nostro territorio nazionale.
Duke è riuscito però nel 2011 ad ottenere un permesso di soggiorno presentandosi con il suo secondo nome, Ernest, ed ha vissuto rintanato nelle Dolomiti ma, nel gennaio 2012, quando ha richiesto il rinnovo la questura di Belluno ha avviato accertamenti, facendo venire la verità a galla. La richiesta fu rifiutata e lui messo alla porta.
L'ex leader del KKK, non contento, ha fatto ricorso portando il ministero dell’Interno davanti al Tar del Veneto, che però ha confermato il corretto operato delle forze dell'ordine lasciando Duke solo con duemila euro di spese legali da pagare.