La "battaglia di Natale" della Coldiretti continua. Dopo l'invasione del Brennero, gli allevatori si sono dati appuntamento in piazza Montecitorio, a Roma, portando davanti al Parlamento decine di maiali. L'obiettivo è convincere le istituzioni ad adottare i suini. "In Italia due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all'estero senza che questo venga evidenziato in etichetta" spiega il presidente dell'associazione, Roberto Moncalvo.
Secondo Coldiretti, sono 8mila i posti di lavoro persi nel solo 2013 per la "sleale concorrenza" dell'estero. "Il problema è sapere quali e quanti prodotti entrano dalle frontiere e in quali stabilimenti vanno - continua Moncalvo -. Un danno per i consumatori e un danno per gli allevatori impegnati a rispettare rigidi disciplinari di produzione per realizzare carne di alta qualità che non ha nulla a che fare con quella importata".
Sotto accusa, poi, i costi della filiera. L'organizzazione degli imprenditori agricoli denuncia infatti gli squilibri nella distribuzione: all'allevatore i maiali allevati sono pagati circa 1,4 euro al chilo, il consumatore invece deve spendere oltre 23 euro per un prosciutto dop.