In Italia duemila chilometri di ferrovie sono dismessi e abbandonati. Mentre si potrebbe creare una "rete" alternativa destinata all'eco turismo. Questa la proposta lanciata da CoMoDo, la Confederazione della mobilità dolce, nel loro sito si legge, in particolare, l'intenzione di recuperare l'ex-ferrovia Voghera-Varzi e trasformarla in pista ciclo-pedonale.
Proposta che stenta a decollare - Al progetto aderiscono diverse realtà e associazioni, tra cui Fiab, Wwf e Legambiente. Anna Donati di CoModo spiega: "C'è un disegno di Legge presentato nel 2006 e riproposto lo scorso 26 novembre già firmato da 37 deputati appartenenti a vari gruppi. La proposta di legge è soltanto una cornice normativa i cui punti fondamentali sono la tutela dei beni e la possibilità di dare in comodato gratuito le ferrovie abbandonate, alle istituzioni che ne facciano richiesta, per promuoverle ma anche per farne presidi territoriali di tutela del paesaggio e per evitare il dissesto idrogeologico. Il provvedimento base è che venga o ripristinato il servizio in termini turistici oppure vengano realizzati percorsi ciclabili o da fare a piedi. Il tutto sotto un unico marchio o logo che possa rendere immediatamente riconoscibili questi tracciati".
Esempi virtuosi - Un progetto di questo tipo è già stato realizzato in Europa, con le spagnole Greenways. Ma anche in Italia, "con la “transiberiana d'Italia”, la ferrovia Sulmona-Carpinone a ridosso del Parco nazionale d'Abruzzo, in parte chiusa, per la quale un'associazione di promozione del turismo su treno sta facendo iniziative di grande successo, o con la Asciano-Monte Antico nelle Terre di Siena, con la Avellino-Rocchetta Sant'Antonio o ancora in Lombardia sul lago d'Iseo con il treno blu e in Sardegna con il trenino verde".