Continua a riservare sorprese lo scandalo sui rimborsi pubblici delle spese dei consiglieri regionali piemontesi. L'ultima riguarda il presidente della Regione, Roberto Cota, che secondo Repubblica nel 2011 ha speso l'equivalente di 40 euro per comprare, mentre era in missione a Boston, un paio di boxer in tinta-Lega (accontentandosi però della sfumatura "kiwi", poiché il verde padano non era a scaffale) nello store "Vineyard Vines".
Nel suo primo interrogatorio, Cota aveva già parlato del viaggio a Boston, spiegando però di aver "frequentato un corso intensivo d'inglese, e ho pagato tutto io: viaggio e permanenza. Pur essendo un'attività necessaria alla mia formazione politica. Nella giornata di sabato sono andato a visitare il Mit, contattando alcune persone che lavorano lì: potrebbe esserci una spesa relativa a un pasto con loro". E infatti, riferisce Repubblica, lo scontrino c'è: 10 euro. Ma c'è anche quello per l'acquisto delle mutande.
Il quotidiano riporta poi di altre spese per le quali il governatore ha chiesto il rimborso, come 2,30 euro al bar dello stabilimento balneare Blue Bay Arcadia di Serra Spotorno, l'acquisto di pacchetti di sigarette, e spazzolino, dentifricio e deodorante comprati all'aeroporto di Fiumicino.
Davanti alle reazioni (Cota è stato contestato martedì mattina in aula da una donna, che ha innalzato un cartello con la scritta "Occupy Consiglio regionale: i vostri rimborsi sono uno schiaffo alla nostra povertà", gridando poi "Vergogna!"), il presidente della Regione Piemonte si è limitato a una risposta su Facebook: "Ho visto che in Consiglio Regionale è andata in onda l'ennesima strumentalizzazione messa in campo dal Pd. Ovviamente questo mi dispiace, ognuno faccia come vuole".