Nascono le "Maison de naissance"

La Francia dice sì al parto in casa: create le "maisons de naissance"

E parte lo studio di case di riposo dedicate a gay e sieropositivi

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In Francia si ritorna al parto all'antica, a casa, senza medici né anestesia. L'Assemblea Nazionale ha dato il via libera alla sperimentazione per cinque anni delle "maisons de naissance" (case delle nascite), cioè piccole strutture gestite da ostetriche che offrono un ambiente più intimo dell'ospedale.

"In queste unità, il parto si svolgerà nella maniera più naturale possibile, senza medicinali, ma con tutte le garanzie di sicurezza sanitaria", dice la senatrice centrista Muguette Dini, autrice del progetto di legge appena adottato dal parlamento. Una decina di case delle nascite potrebbero aprire i battenti entro il 2015. Secondo la Dini questa pratica potrebbe interessare il 5 per cento delle francesi, cioè circa 40.000 nascite. Inoltre è anche economico, prosegue la ministra: il costo di un parto in ospedale è di circa 3.000 euro contro i 650 euro in queste '"maisons".

Le case delle nascite si indirizzano a donne in buona salute. Non vengono presi in carico parti gemellari, cesarei o dove la posizione del feto potrebbe indurre a complicazioni. La legge prevede una garanzia di sicurezza: le unità dovranno essere affiliate a un reparto maternità con cui ci sia una convenzione e dove, in caso di patologie o complicazioni sopraggiunte durate il parto, la paziente sarà immediatamente trasferita. La nascita avviene senza anestesia, epidurale o medicinali per provocare il travaglio. La gestione del dolore si fa con massaggi o bagni. La madre e il neonato ritornano a casa appena sei ore dopo la nascita e il resto delle cure si fa a domicilio.

Ma non è la sola novità francese in materia sanitaria. Contro l'omofobia a Parigi pensano a case di riposo apposite per omosessuali e sieropositivi: è una delle proposte delle associazioni gay di Francia presentata oggi alla ministra degli Anziani, Michele Delaunay, per migliorare il trattamento e l'autonomia di queste persone.

"Potremmo sperimentarle - ha detto la ministra -. Questa misura sarà discussa". E ha aggiunto: "Il governo farà tutto il possibile per accompagnare la vecchiaia delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e sieropositive che sono numerose, hanno bisogno di cure specifiche e a volte sono stigmatizzate". Nel rapporto si evidenzia come attualmente nelle case di riposo esistano forme di discriminazione contro gli omosessuali.

Le misure verranno discusse nell'ambito della futura legge d'orientamento e programmazione "per adattare la società alla vecchiaia" voluta dal premier Jean-Marc Ayrault.