E' RESPONSABILE AI SERVIZI SOCIALI

Regione Veneto, l'assessore ai Servizi sociali con la pistola alla cintura

Remo Sernagiotto, responsabile ai Servizi sociali, gira per il Consiglio regionale veneto con un revolver P38. "Lo porto per difendermi, ma non l'ho mai usato", ha dichiarato. Il capogruppo Pd: "E' inammissibile, siamo contro la giustizia fai da te"

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Gira in regione Veneto con il suo revolver P38 special portato alla cintura, a volte anche visibile. Protagonista della vicenda è il trevigiano Remo Sernagiotto, oggi assessore ai Servizi sociali, passato nel gruppo della rinata Forza Italia. La pistola, benché acquistata da Sernagiotto 30 anni fa, quando ancora era imprenditore, ha destato indignazione e perplessità in Consiglio regionale.

L'assessore: "Non sono un pistolero" - Il revolver, come lui stesso racconta, gli fa "compagnia" da 30 anni con regolare porto d'armi. "L'ho comprato - ha affermato Sernagiotto - non quando facevo politica ma da imprenditore su consiglio degli stessi carabinieri, dopo che avevo subito una serie di furti". Oggi - dice - la porta perchè si muove spesso, da solo e fino a notte fonda, per partecipare ad incontri e riunioni. "Non l'ho mai usata - sottolinea - non vado al poligono e mica sono un pistolero. Sono un uomo pacifico - conclude -, ogni tanto sparo qualche colpo nel bosco per evitare che si arrugginisca".

"La porto per difendermi dai malintenzionati" - "Che ho la pistola lo sanno tutti, così come tutti sanno che non l'ho mai usata". "In particolare ieri - aggiunge Sernagiotto - ero in Consiglio regionale e l'ho lasciata in una scrivania". "Al momento di andarmene - prosegue - l'ho messa alla cintola come faccio di solito e la scelta di essere armato, proprio ieri, era dettata dal fatto che stavo per andare ad un incontro che sarebbe finito tardissimo, nella notte, in una piccola località tra il veronese ed il vicentino". "Quando mi muovo - aggiunge - vado sempre da solo con la mia Mini rossa per evitare di incidere sulle spese della Regione e l'arma la porto con me per difendermi dai malintenzionati. Non sarei mai in grado di sparare ad una persona - aggiunge - ma se fosse necessario magari con due colpi in aria eviterei il peggio".

Il capogruppo Pd Veneto: "Fatto inammissibile" - "Non è ammissibile entrare in Consiglio regionale con armi. Ci appelliamo al Presidente Clodovaldo Ruffato perchè faccia rispettare questa norma. Se dovesse servire, anche con l'installazione di metal detector". A dirlo è Lucio Tiozzo, capogruppo Pd nel consiglio regionale del Veneto. "Siamo contro i cittadini fai da te, devono essere le forze dell'ordine a difenderli. In questo caso, poi, siamo davanti ad un assessore ai Servizi sociali, che dovrebbe personificare un segnale per una società più serena e più coesa", ha concluso Tiozzo.

Il presidente del Consiglio regionale: "Non deve più succedere" - "Sono rimasto stupito, esterrefatto. Non deve più succedere. Darò disposizioni perché nessuno possa più entrare con qualsiasi tipo di armi in Consiglio Regionale. Confido nel buon senso e nella maturità dei consiglieri". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Veneto Clodovaldo Ruffato. "In giunta non so se ha bisogno di protezione, qui in Consiglio sicuramente no", ha aggiunto ironicamente in risposta ai giornalisti.