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Giornalista critica manifesto su Fb: viene querelata per diffamazione

Il cartellone pubblicizzava un salone di bellezza a Foggia, e raffigurava una bambina che si mette il rossetto con aria provocante

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Dopo la denuncia ad un’utente di Bologna, che dovrà rispondere di diffamazione per aver parlato di “vino avariato” su Trip Advisor, questa volta ad essere querelata è invece una giornalista in pensione, Marina Morpurgo. Oggetto della critica è un manifesto che pubblicizza un salone di Bellezza di Foggia, con raffigurata una bambina di circa 6 anni che si mette il rossetto. La Morpurgo sul suo profilo Facebook, citando i fumetti di Paperino, ha commentato in modo ironico la foto, e questo le è bastato per ricevere un avviso di garanzia per diffamazione.

Quando ha ricevuto la lettera dalla procura di Foggia, la giornalista non poteva crederci: “Non mi era mai successo nel corso della mia lunga carriera – ha raccontato – e mi chiedo perché sono stata scelta proprio io tra tanti che hanno commentato anche in modo ben più duro”. “Io avevo solo detto che l’ideatore del manifesto andava impeciato e impiumato, come nelle strisce di Paperino – ha continuato la Morpurgo – e avevo citato la frase, una citazione dai Caroselli mi pare dell’amarena Fabbri, “Lo possiamo torturare?”, ma scambiare queste battute e citazioni fumettistiche per non so cosa è davvero assurdo.”

Marina invoca per sé la liberta d’espressione garantita dall’articolo 21 della Costituzione repubblicana, negando un intento diffamatorio: “Spero si vada verso l’archiviazione – ha conclcuso - perché altrimenti sarebbe veramente grottesco. Oltretutto mi chiederei se un magistrato di un territorio difficile come Foggia, che non è certo un paesino sperduto della Svizzera, non ha altro da fare che perseguire me a Milano per un post su Fb”.

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