MINIERE TECNOLOGICHE

Le terre rare nei cellulari "da buttare" possono fruttare milioni di euro

Puntare sul riciclo è l'arma per recuperare denaro

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Basterebbe recuperare i cellulari venduti nel 2011 per ottenere 150 milioni di euro dalle "terre rare" contenute in essi. Il dato è emerso nell'ambito del workshop "Materie prime critiche e terre rare: nuove risorse da valorizzare nei processi industriali" organizzato da Federchimica a Milano.

Miniere trascurate - Ovviamente, non tutti i cellulari venduti due anni fa sono da buttare ma il calcolo pone l'attenzione sulle materie prime preziose presenti nei gadget tecnologici. Un valore troppo spesso trascurato ma che potrebbe trasformare i cassetti delle nostre case in miniere. Al momento, la raccolta italiana di accessori elettronici è ferma a 500mila pezzi, per un valore di mercato di 2 milioni di euro. Non solo solo i telefonini a nascondere un tesoro al proprio interno: il magnete di una grande turbina eolica può contenere 260 chili o più di neodimio, la marmitta catalitica di un'auto contiene cerio e lantanio.

Grande richiesta ma poca disponibilità - Attualmente, in Italia, secondo Federchimica, si consumano direttamente 800 tonnellate di terre rare l'anno, ma se consideriamo tutti i prodotti acquistati finiti, dalle automobili ai computer, a questo numero bisogna aggiungere altre 8mila tonnellate. Un consumo interno sul quale il corretto trattamento dei Raee potrebbe incidere. E' la Cina a possedere il 95% dei giacimenti di terre rare a livello mondiale. La Repubblica popolare cinese però ha ridotto le esportazioni di terre rare, anche verso l'Unione europea, sia per favorire i settori manifatturieri cinesi sia per mantenere alti i prezzi.

Il riciclo è la chiave dell'emancipazione - La scarsa disponibilità di terre rare e la dipendenza dalla Cina hanno spinto alcune università e alcuni gruppi industriali de nostro Paese a intraprendere delle contromisure. In qualche caso, questi materiali sono stati sostituiti (essendo quasi tutti classificate come tossici o, nel caso del Promezio, radioattivi) con altri metalli o il migliore ciclo di utilizzo nel processo produttivo. Quando è impossibile rimpiazzare le terre rare, però, l'unica chance è il recupero dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.