Il primo uomo con una mano bionica
Dopo l'espianto dell'arto a causa di crisi di rigetto, ora il 48enne Walter Visigalli è già in grado di usare l'innovativa protesi in titanio e carbonio
Walter Visigalli, 48 anni, è il primo uomo al mondo con una mano bionica. A soli 15 giorni dall'intervento può già impugnare la penna e scrivere, ma anche lanciare una palla e persino guidare. La protesi, realizzata da un'azienda con sede a San Marino, internamente è in titanio e carbonio, esternamente in silicone. Nel 2000 l'uomo aveva subito un trapianto di mano (il primo effettuato in Italia), che era però fallito a causa di crisi di rigetto.
I dettagli dell'innovativa soluzione terapeutica sono stati esposti dal chirurgo Marco Lanzetta, presso l'Istituto italiano di chirurgia della mano di Monza. "Visigalli è già in grado di compiere gesti e azioni che dopo il trapianto era stato capace di raggiungere dopo un anno di lavoro", ha detto. "Questo perché - ha sottolineato - in questi anni ha acquisito una rappresentazione cerebrale della mano e la sua muscolatura del braccio è stata allenata e sollecitata".
La nuova frontiera del donatore tecnologico - "Abbiamo sostituito il trapianto da donatore umano - ha proseguito - con quello da 'donatore tecnologico'. L'utilizzo di questa protesi di mano bionica apre importantissimi scenari per le persone che subiscono amputazioni di arti, e che potrebbe far diventare il trapianto di mano, se fatto in giovane età, una misura temporanea, nel caso vi siano effetti collaterali di rigetto o cali di funzione, come avvenuto per Walter".
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