Un po’ d’arte, un po’ d’immaginazione, tanta spensieratezza e il gioco è fatto: ecco up@Giotto, la nuova idea di Alessandro Ceseroli e del gruppo di architetti noto come A12, coordinato da Rosanna Ciocca. Iniziato il 5 ottobre 2013, assieme alla nona edizione della Giornata del Contemporaneo, questo progetto si svilupperà nell’arco di un anno e si svolgerà in numerose piazze di tutta Italia. Ceseroli e i suoi collaboratori hanno già sperimentato questo progetto fuori dall’Italia, e quest’anno tocca alle nostre città. Il primo passo è scegliere una piazza, la quale diventerà il terreno di gioco temporaneo dove una persona descriverà un dato oggetto e altre persone tenteranno di disegnarlo, non su dei normali fogli di carta, ma sulla piazza stessa, con dei gessetti.
In cosa consiste up@Giotto?
Prima di tutto bisogna richiedere il mazzo di carte del gioco mandando una mail a upgiotto@gmail.com, successivamente servono solo dei gessetti, bianchi e colorati, e dei piccoli oggetti rotondi (bottoni, monete, tappi di bottiglia, ecc…) da utilizzare come segnalini, che serviranno a ciascuno dei partecipanti a tenere il conto dei punti accumulati. Una volta in possesso di tutto l’occorrente ai giocatori è chiesto di eleggere la “Voce”, che mischia le carte, ne pesca una e, senza alcun tipo di restrizione, comincia a descrivere l’immagine che vede raffigurata; ai giocatori è concesso fare tutte le domande che ritengono opportune e in seguito ogni partecipante comincia a disegnare sul terreno con i gessetti. Una volta terminati i disegni, la “Voce” rivela la carta in suo possesso e da’ il suo voto al disegno che più si avvicina a quello sulla carta; a turno, anche tutti i giocatori che hanno partecipato al “round” dovranno votare il disegno che secondo loro è più attinente alla figura sulla carta, ma non possono votare per il proprio disegno. Ogni voto di un disegnatore vale 2 punti, il voto della “Voce” ne vale 3. I punti assegnati da disegnatori e “Voce” a ogni turno sono riportati in una tabella e sommati al termine della partita. Infine, la carta pescata all’inizio è riposta alla fine del mazzo, che viene passato alla nuova “Voce” per iniziare un nuovo turno. Il numero di turni è determinato dal numero di giocatori poiché tutti, a giro, devono impersonare la “Voce”. Se a fine partita due o più̀ disegnatori si trovano in parità̀ vince quello che ha preso più punti dalla”Voce”. Giotto, però, è un gioco basato in primis sull’immaginazione e non deve basarsi per forza su tali regole: le carte, ad esempio possono tranquillamente essere sostituite da altre carte, magari create sul momento, raffiguranti qualunque cosa ci aggrada. Grazie all’hashtag #upgiotto che sta diffondendo questo progetto sulla rete, inoltre, Giotto raggiunge il giusto incontro tra semplicità e innovazione, società e tecnologia. In sostanza, come sostiene lo stesso Ceseroli, “Giotto è un gioco povero come quelli con cui si divertivano i nostri padri e i nostri nonni, è un gioco di strada come quelli che si facevano usando noccioli di frutta, sassi, tappi di bottiglia e molta fantasia, è un gioco di gruppo per indovinare disegnando e per interpretare con l'immaginazione. Giotto si gioca per strada usando dei gessetti e un mazzo di carte che chiunque può̀ preparare anche da sé. Giotto aggrega le persone, diverte e attraverso i disegni fatti sui marciapiedi, nelle piazze o sulle strade, lascia una traccia che non inquina, destinata a sparire in pochi giorni.
Le tappe:
Ceseroli e gli architetti dell’A12 sono già passati da Milano, Napoli e Genova, dove è stato messo in atto un turno di gioco, svelando una carta del mazzo. A Genova, per esempio è stata estratta la carta del “Mortaio”, e il museo di Villa Croce ha fatto da “tela” per adulti e bambini. La prossima tappa del tour è Gallarate, giorno 24 Novembre, nella piazza davanti al museo MA*GA.